Vi racconto del mio percorso psicologico (più recensione di Unobravo)

Pubblicatoil Lug 22, 2024

Se fosse economicamente sostenibile, tutte e tutti dovrebbero andare a cadenza regolare dallo psicologo. Questo perché è bello e salutare confrontarsi con persone esterne senza caricare i propri affetti con pensieri, dubbi e sfoghi, oppure gestirli sempre da soli.
Succede poco perché da un lato è una questione di priorità bassa per le persone, che non di rado vedono questa figura professionale ideale solo se si crede di avere “problemi”; dall’altro, anche se la situazione sta migliorando (casi virtuosi, bonus statali, associazioni, alcune città con sportelli gratuiti, etc), manca ad esempio quella rivoluzione del SSN che stabilisca un “fabisogno” di psicologi così come accade per i normali medici.

Detto questo, vi parlo della mia esperienza perché a settembre 2022 e per 18 mesi mi sono avvalso di una psicologa a distanza mediante la piattaforma Unobravo, di cui vi parlo più avanti.

Perché mi sono deciso? Per i motivi con i quali ho esordito e perché, mentalmente, vedevo come una cosa “negativa” quella che in realtà rappresenta una mia forza, sapermi interfacciare in una moltitudine di contesti differenti, da quello giocoso in tuta a quello in giacca e cravatta, passando per amicizie con persone molto giovani fino a persone molto adulte, tanto per fare un paio di esempi.
Insomma, come se dovessi per forza decidere una direzione in tal senso, sensazione amplificata dal fatto di aver passato una pandemia per mesi in solitara – superata se vogliamo brillantemente con una startup che non fatturava, ma che ha lasciato i suoi strascichi – e da una situazione sentimentale decisamente poco equilibrata.

Durante la prima seduta ho esordito, infatti, con “Non riesco a trovare il mio posto nel Mondo”, e da lì è cominciato un percorso di consapevolezza sul fatto che non bisogna per forza averne uno preciso e che, per mio carattere e impostazione, non ho alcuna difficoltà nell’affrontare un dinamismo così marcato, diversità di approcci e ritmi sostenuti, pur dovendo accettare e abbracciare momenti di maggiore fatica e le emozioni “negative”.

Insomma, nel mio tutto e niente, nel mio essere esaltato naturalmente o triste senza motivo, ho imparato a (ri)conoscere le scale intermedie, affermando anche che “si, in fondo va bene così”. Tale cosa ha portato in dono alcune scelte importanti e, complice la fortuna, complice tale rinnovata consapevolezza, anche la vita sentimentale ha preso una direzione verso la quale vedo finalmente un futuro.

Parlando di Unobravo, devo dire che il questionario iniziale mi ha suggerito una psicologa con la quale mi sono trovato estremamente bene, dall’empatia alla capacità di ascoltare e far ragionare senza dare giudizi né suggerire comportamenti specifici. Dal punto di vista tecnologico invece alti e bassi: carina la parte messaggistica e la facilità di pagamento – nel mio caso 45€ (ora 49€) per seduta – mentre l’applet per le videochiamate spesso e volentieri ha funzionato male sia come audio che scattosità del video, al punto che siamo dovuti passare spesso su Google Meet. Non ho provato alternative come ad esempio Serenis per fare un confronto diretto.

La terapia psicologica che ho intrapreso – ancorché costosa e messa a budget tagliando altrove – ha avuto parecchi benefici su quella volontà di miglioramento personale e consapevolezza che spesso racconto dalle mie parti; se e quando la possibilità di avere supporto psicologico sarà sempre più alla portata di tutti, ne farò un altro e sugferirò con forza un percorso simile alle persone più care.