Forse non tutti sanno che sono un Alfista convinto, di quelli che non tradiscono ma al contempo sono moderati nelle opinioni su cosa rappresenta oggi il marchio Alfa Romeo; dalla prima macchina che ho comprato fino a quando potrò guidare, ci sarà solo un Alfa sotto le mie chiappe.
Il perché è presto detto, da ragazzo mi sono innamorato di quelle linee diverse dalle altre, da adulto le ho potute toccare con mano confermando tale storia d’amore immerso nell’intramontabile rosso Alfa e in uno stile di guida, rispetto alla rispettiva concorrenza, più sportivo e unico.
Anche perché, come ben sapete, mi piace dare un senso a tutto, pure all’utilizzo di un oggetto tecnologico che deve essere “emozionante”, per me, tanto da giustificare le numerose ore con cui ci interagisco per lavoro oppure per svago.
Non sopporto gli estremismi, però, sotto forma delle solite lamentele cicliche sul fatto che non esiste più l’Alfa di un tempo – normale, i marchi vivono di fortune alterne e oggi le auto richieste sono diverse, senza contare che è un bene sempre meno centrale – e che, per essere dei “veri” Alfisti, si debbano possedere solo macchine estremamente costose (oggi, Giulia o Stelvio) con cilindrante importanti, come se tutti avessero a disposizione sessanta e più mila euro per comprarle e altri soldini per mantenerle.
Polemiche sterili da parte di una nicchia di Alfisti nostalgici oppure leoni da tastiera che magari un Alfa nemmeno la posseggono.
Fatto questo doveroso preambolo, sono andato in una concessionaria che aveva l’Alfa Junior in visione, per appurare che esteticamente sia meglio del previsto, soprattutto nel frontale ben caratterizzato, “ciccio” al punto giusto e abbastanza sportivo. La parte posteriore meno memorabile, soprattutto l’abitabilità non mi ha fatto impazzire, abbastanza limitata e “giocattolosa” anche per me che attualmente posseggo una Giulietta 2020 turbobenzina e quindi non certo un’ammiraglia.
Insomma, non mi ha convinto come impatto ancora prima della prova di quella col motore più comune e criticato, il 1.2 tricilindrico, mentre all’esterno della concessionaria ho ritrovato la gioia entrando nella Giulia, Stelvio e della Tonale che erano presenti per il Test Drive.
Proprio una Tonale rossa in versione Veloce potrebbe essere la prossima macchina a cui posso puntare senza esagerare col budget, ma vediamo prossimamente.
Dulcis in fundo, in concessionaria erano presenti due modelli di Alfa Romeo iconici: la GT 1300 Junior, che fa sempre il suo bell’effetto, e la 8C Competizione, lanciata in pochi esemplari nel 2007 e ancora oggi con una linea fantastica invecchiata benissimo, proprio come successo per tanti modelli di Alfa Romeo.
Che bello avere delle passioni, senza estremismi inutili.