Netflix offline è possibile, ma legale?

Pubblicatoil Nov 25, 2015

Qualche settimana fa ho accolto con grande gioia l’arrivo di Netflix in Italia, poiché tra le altre cose rappresenta una ventata d’aria fresca nello stantio panorama nostrano, dominato da limitazioni tecniche di ogni genere.
Da subito, però, ho ravvisato una mancanza piuttosto importante per una determinata categoria di fruitori: l’impossibilità di scaricare/visualizzare i contenuti in assenza di connessione. La compagnia ha affermato in maniera piuttosto netta che sarebbe la soluzione di un problema di breve termine, e che la maggior del tempo si ha a disposizione una connessione; argomentazioni piuttosto deboli soprattutto al di fuori degli Stati Uniti, dove la qualità della linea internet è lungi dall’essere perfetta, e per persone che come me viaggiano tanto in aereo/treno e non possono accedere a contenuti che farebbero molto comodo in tutte queste ore di trasferimento.

Screenshot (29)

Detto questo, e prima di farne una questione legale o morale, mi sono messo alla ricerca di programmi e piattaforme che permettono la visualizzazione dei contenuti anche in assenza di connessione; tra i tanti sono incappato in Playon, tra le soluzioni più eleganti per registrare e salvare in formato MP4 i video di una miriade di servizi di streaming, la maggior parte dei quali americani.
Una volta registrati (sconsiglio il login via Facebook, a me ha dato problemi) si accede alle funzionalità gratuite, che in pratica lo rendono un lettore a tutti gli effetti. Al costo di 5$ al mese, 40$ l’anno oppure 60$ per sempre, si accede alla possibilità di trasmettere lo streaming su diversi dispositivi, soprattutto registrare i vari contenuti, salvandoli sul proprio disco fisso.
Per fare questo si scarica l’applicazione che funge da server, attualmente disponibile solo per Windows, e nelle opzioni è possibile identificarsi con login e password personali ai servizi supportati. Facendo l’esempio specifico di Netflix, Playon si collega in vostra vece e permette di consultare il catalogo, scegliere le Serie TV / Film da mettere in coda, quindi registrarle in sequenza: il tempo impiegato è quello effettivo di visione, perché il programma semplicemente visualizza il contenuto e contestualmente lo salva sotto forma di file. Il risultato è piuttosto buono in termini qualitativi, ed è possibile scegliere anche la lingua per l’audio ed eventuali sottotitoli.
Il funzionamento di Playon è molto simile a quello dei vecchi registratori VHS: mentre si apprezzava un film o altro era possibile registrarlo per (ri)vederlo successivamente, seguendo quel concetto di “time-shifting” ad uso personale che non ha mai avuto conseguenze particolari dal punto di vista legale.
È chiaro che qualcuno potrebbe iscriversi al mese gratuito di ciascun servizio, scaricarsi parte del catalogo e poi disdire, oppure ancora distribuire i file o comunque crearsi un archivio indefinito…tutte pratiche che rientrano al 100% nell’illegalità, andando a disattendere il cosiddetto “fair use” (utilizzo leale o corretto) che invece ha diversi precedenti positivi per l’utente finale, come le copie di backup.

IMG_0223

IMG_0224

La registrazione dei contenuti è inoltre trasparente lato Netflix, perché Playon non fa nulla per nascondere l’IP (e anzi mette un frame nel video con i dati di chi ha registrato e il suo indirizzo pubblico) e per i server del colosso americano si ha semplicemente una persona collegata col proprio account che visualizza i contenuti; nei termini di servizio e condizione d’uso, però, è vietato espressamente il download: violando tali termini Netflix potrebbe innanzitutto chiudere l’account, in casi estremi procedere ad un’azione legale, che come affermato non è detto che vada in porto.
Passando al piano morale è chiaro che registrare qualche video ogni tanto per uso personale quando in assenza di connessione, pagando inoltre l’abbonamento, non è sufficiente per attirare l’attenzione del colosso americano e rientra in quella sfera labile del fair use: come sempre però, se si hanno dubbi, è meglio consultare un legale esperto in materia.

Fatte queste dovute disquisizioni, se volete provare il servizio Playon, che va ben oltre Netflix come funzionalità, registratevi a partire dal referral presente a questo indirizzo.

Se Facebook ti provoca l’orticaria, scrivimi su Twitter: @Tanzen.