Dopo anni di attesa, tribolazione e alternative piuttosto scialbe, Netflix è infine disponibile in Italia. Negli Stati Uniti questo servizio ha fatto sfaceli, proponendo un catalogo di Serie TV enorme (con un po’ di film) ad un prezzo di abbonamento competitivo, con la possibilità di disdire la sottoscrizione in qualsiasi momento. Il successo è stato decretato anche dalla presenza di intere stagioni televisive disponibili da subito e senza scadenza, sostenute da una piattaforma con poche limitazioni e dalla presenza dell’applicazione ufficiale su qualsiasi dispositivo che abbia avuto un minimo di penetrazione nelle case delle persone.
Ho già avuto modo di testare il servizio qualche anno fa, grazie all’utilizzo di un proxy (OPS!), per poi abbandonarlo a causa della mancanza di sottotitoli. Nel 2015 la situazione è decisamente più matura in tal senso, e finalmente è possibile usufruirne anche in italiano; il catalogo per adesso è distante anni luce dalla controparte americana, ma lascia presagire buone cose anche perché si porta dietro tutti i pregi strutturali poc’anzi citati, in un panorama nostrano dominato da restrizioni e assurdi paletti prima di poter accedere a contenuti video degni di questo nome.
Inutile dire di essermi fiondato immediatamente nella prova di Netflix su PC e la moltitudine di sistemi in mio possesso, allo scopo di testarne la sua bontà e trovare la soluzione migliore per le mie esigenze.
Partiamo dalle caratteristiche proprie del servizio, che mette a disposizione un mese gratuito in fase di iscrizione, e tre diverse forme di abbonamento: video in qualità SD (bassa risoluzione) e un utente alla volta per 7,99€ al mese; video in qualità Full HD (1080p, ove disponibile) e possibilità di utilizzo con due dispositivi/utenti in contemporanea per 9,99€ al mese; video in 4K (il catalogo però è prossimo allo zero, e ovviamente abbisogna di TV egualmente 4K) e quattro dispositivi/utenti in contemporanea per 11,99€ al mese. Io ho optato per la soluzione intermedia, perfetta per le mie esigenze e per la TV in mio possesso, ma è bene segnalare come ai vertici di Netflix poco interessi l’eventuale formarsi di gruppi di quattro persone per acquistare un unico abbonamento; la filosofia della casa americana è quella della massima libertà di utilizzo, uno dei fattori che ne ha decretato il successo negli Stati Uniti.
In Italia servizi come Sky GO si attivano un anno dopo per i nuovi clienti, altri come Premium Play e lo stesso di SKY hanno un limite di dispositivi che possono essere cambiati solo dopo 30 giorni, quelli che non hanno penali per la disdetta come Sky Online e Infinity dispongono di un catalogo risibile, applicazioni poco diffuse o inadeguate e limitazioni spesso semplicemente assurde.
Tornando a Netflix, tra le opzioni presenti sotto la voce account c’è la possibilità di scegliere la qualità dello streaming – e bene notare che il servizio non permette la visualizzazione offline dei contenuti – secondo tre “scalini” differenti; la qualità Alta consuma circa 3GB per ora di trasmissione Full HD (7GB per i 4K), quella Media 0,7GB e quella Bassa 0,3GB. Il consiglio è quello di selezionare l’opzione Auto per le prestazioni e i consumi migliori, senza magari avere problemi di buffering (attesa) soprattutto quando si è su rete mobile o in movimento: inutile ribadire di tenere conto del proprio piano tariffario e del traffico dati a disposizione.
Personalmente ho provato a visualizzare contenuti video sia in Wi-Fi che Ethernet che 4G, sempre con ottimi risultati in termini qualitativi e con poco buffering; tra le caratteristiche interessanti c’è quella di poter riprendere la visione dal punto interrotto anche su più video o su dispositivi differenti, oltre che gestire una Wish List condivisa nella quale salvare i contenuti da vedere successivamente. Abbiamo la ricerca, per nome e per autore, le schede di ciascun contenuto e la possibilità di votarlo con un sistema di stelle che va da uno a cinque.
Arrivando al catalogo disponibile, parte dei dubbi che avevo prima dell’uscita si sono purtroppo materializzati: il numero di Serie TV e Film disponibili è sensibilmente inferiore rispetto a Netflix americano, perfino serie originali e proprietarie come House of Cards non sono ancora disponibili, perché “accalappiate” in esclusiva ad esempio da SKY per uno o due anni. Ci sono tante assenze illustri come The Walking Dead, Lost, Game of Thrones e Breaking Bad, mentre la situazione dedicata ai film è ancora peggiore. Di quantità e qualità con materiale per giorni e giorni di visione ce n’è, sia chiaro, vedi Daredevil, Black Mirror, Prison Break, Sons of Anarchy, Dexter, Sherlock e altri; altresì di buchi ce ne sono parecchi, con la speranza di vederli colmati perlomeno in parte nei prossimi mesi.
Interessante la sezione “Kids”, che contiene diversi film di animazione anche per grandi ma soffre delle stesse pecche; al suo interno ci sono anche serie di cartoni animati come quella dei Pokemon, Super Mario Bros e Sonic, eventualmente sottotitolati.
A tal proposito, decisamente apprezzabile è la possibilità di poter cambiare (ove disponibile) lingua e sottotitoli rispetto all’italiano, magari combinandolo con l’inglese per migliorare la propria conoscenza della lingua d’Albione.
In maniera indipendente dall’abbonamento sottoscritto, è possibile creare diversi utenti all’interno dello stesso account, in maniera tale da separare le raccomandazioni disponibili – le quali partono da alcune scelte iniziali – e la Wish List di ciascuno; pensate a condividere l’abbonamento con un amico o con il proprio partner.
Tirando le somme e al netto di un catalogo come detto decisamente migliorabile, Netflix da comunque una svecchiata forte e decisa ai suoi competitor presenti in Italia, uno passo avanti in termini di libertà, qualità, flessibilità di utilizzo, sconosciuto agli altri e che solo in ambito musicale ha fatto ancora più strada.
Prima di stilare una valutazione con i pro e contro, volevo descrivere il funzionamento di Netflix in relazione ai vari dispositivi in mio possesso; le foto provengono quasi interamente da iPad, poiché è stato il dispositivo più semplice dal quale scattare istantanee in maniera nativa.
In alternativa all’app ufficiale, c’è la possibilità di trasmettere i contenuti video direttamente da iOS con AirPlay, argomento del prossimo paragrafo.
Ovviamente si è limitati alla visione su uno schermo piccolo rispetto a quello ideale – soluzione spesso unica in mobilità – laddove la TV grande di casa non ha eguali. Fortunatamente l’applicazione Netflix su iOS dispone di una funzionalità parecchio interessante, quella di poter inviare il video in streaming verso altri dispositivi: icona AirPlay interna per Apple TV e dispositivi che supportano questa tecnologia, icona apposita generica per Chromecast, PlayStation 4 e Xbox One. Sulla console Microsoft questa pratica è possibile anche quando si sta partecipando ad un videogioco o facendo altro, mentre su PlayStation 4 bisogna avere l’applicazione Netflix attiva.
Pro
– Abbonamento personalizzabile e con possibilità di interruzione in qualsiasi momento
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Qualità elevata dei contenuti video, generalmente fino a 1080p e audio 5.1
— Applicazione ufficiale disponibile su una miriade di dispositivi, con tante combinazione per un facile accesso
— Possibilità di cambiare lingua in maniera indipendente per l’audio e per i sottotitoli
Contro
— Non c’è il supporto per la visualizzazione offline dei contenuti, sarebbe utile in aereo o in luoghi con scarsa connettività
— Il catalogo propone tante chicche e giorni di visione, ma ha diverse mancanze e non è paragonabile alla controparte americana
Configurazione più economica: Chromecast più applicazione per Smartphone/Tablet già in proprio possesso: è possibile vedere Netflix sulla TV a disposizione ad un costo inferiore ai 50€, più l’abbonamento al servizio.
Configurazione più versatile: dispositivo iOS più Apple TV, permette di accendere il box TV Apple anche da spento, e trasmettere i contenuti con un click mentre si gestiscono con l’interfaccia più moderna e veloce.
Configurazione migliore su console: PlayStation 4 e Xbox One si equivalgono, ma l’applicazione per la console di Microsoft dispone del supporto inserimento testo con Smartglass, e può essere lanciata da iOS/Android anche quando si sta utilizzando un videogioco.
Configurazione personale scelta: iPad per quando sono in mobilità, che in casa diventa il “telecomando” dal quale scegliere e inviare i contenuti su Apple TV, Chromecast o le console in mio possesso.