Questo giorno è stato un po’ di transizione perchè (un po’ a malincuore, lo ammetto) sono tornato a Tokyo, ma non sono mancati i soliti momenti piacevoli. Dopo la sveglia e aver consumato la solita abbondante colazione, è arrivato il momento dei saluti con le padrone del Ryokan, che mi hanno omaggiato di un borsellino e di tanti inchini, mi hanno chiesto anche se fossi sposato :–D Come mio ultimo regalo ho lasciato un portachiavi del Napoli, e la più anziana delle padrone, alla mia domanda se conoscessero la città, ha cominciato a cantare immediatamente O’ Sole Mio, strappandomi più di qualche risata. A questo punto, con la ripromessa di tornare il prossimo anno, mi sono diretto alla stazione di Kyoto per prendere il treno Hikari che mi avrebbe portato in poco meno di tre ore a Tokyo Station.
Kyoto è davvero una città fantastica, alcuni posti sono magici e per larghi tratti incontaminati, la gente mi è sembrata anche molto più rilassata e a tratti socievole, idem per le ragazze, con alcune davvero carine. Non manca una parte (la Downtown) che fa il verso alla capitale del Giappone, ma devo dire che le sensazioni che mi ha restituito sono ancora superiori e quasi mi sono pentito di esserci stato solamente tre giorni, per fortuna che ci sarà modo di rimediare :–)
Tornando a Tokyo, il sistema ferroviario è uno dei più avanzati al mondo, forse il più avanzato se parliamo delle varie linee metropolitane che collegano i distretti della città. Non sarete mai preoccupati se perderete un treno per spostarvi ad esempio da Takadanobaba a Shibuya, tre minuti dopo ne passerà un altro, tempo che “scandalosamente” salirà a cinque minuti dopo le 22.
Per farvi saggiare la complessità, provate a scaricare la mappa completa, in Inglese.
Pensate che, sulle linee più centrali, ogni porta dei vagoni è dotata di un doppio schermo televisivo, il primo con funzioni pubblicitarie mentre il secondo adibito alla segnalazione (sia in Giapponese che in Inglese) di tutte le fermate sulla stessa linea, della loro distanza in termini di minuti, di eventuali altri linee raggiungibili dalla stazione in transito e la porta d’uscita per ognuna di esse. Se non dovesse bastarvi tutto ciò, gran parte di queste informazioni vengono date, sempre in doppia lingua, anche mediante gli altoparlanti di ogni vagone. Talvolta non capisco perchè la gente si affanna sempre a prendere la metro, visto l’enorme efficienza e ricambio continuo dei treni…
Dopo essere passato in albergo a posare i bagagli e darmi una rinfrescata, sono andato a mangiare da “Lotteria” un pub Giapponese molto simpatico che come orario di chiusura ha scritto 8.00 – 26.00 (!) ovvero le due di notte, che appartengono allo stesso giorno lavorativo :–D
In seguito mi sono diretto ad Akihabara, la famosa città elettronica patria di tutto ciò che concerne fumetti, videogiochi, tecnologia di tutti i tipi, con centinaia (migliaia?) di negozi sparsi tra i vari piani, una vera e propria manna dal cielo per gli appassionati di queste cose. Ho visto il nuovo iPod Nano (bellissimo) e la solita impressionante quantità di videogiochi Otaku, alla fine, dopo un po’ di ricerca, ho beccato un negozietto che aveva l’ultima PSP Slim and Lite in edizione limitata con Final Fantasy VII Crisis Core, prodotta in soli 70.000 esemplari e esaurita in quasi tutti i negozi, al ritorno in Italia deciderò se venderla oppure tenermela.
Proseguendo nella camminata sono giunto a Ueno, altro distretto caratteristico e costellato da bancarelle e piccoli negozietti: ho adocchiato diverse paia di scarpe, ci ritornerò nei prossimi giorni…
Domattina si parte quasi all’alba per un tour di due giorni ai piedi del Monte Fuji, le aspettative sono alte, vediamo un po’ se verranno mantenute :–)
Nel frattempo ho riempito completamente la galleria fotografica di Kyoto.