Barolo, Langhe e Piemonte: la mia esperienza

Pubblicatoil Dic 4, 2014

La mia passione per il vino ha subito una rapida evoluzione nel corso dell'ultimo anno: complice una visita alle cantine di Montefalco ho cominciato ad informarmi pesantemente sull'argomento e degustare con più cognizione di causa. Ho trovato un'enoteca fantastica al centro di Terni e a gennaio comincerò il corso per diventare Sommelier, in maniera tale da avere una base di conoscenza strutturata e continuare il mio percorso di scoperta del vino.
Da qui sono nati Tanzen Vs Wine ed un proposito ben preciso: nei prossimi 12-14 mesi tutto il budget dedicato alle vacanze sarà impiegato per visitare luoghi e cantine delle regioni italiane, allo scopo di apprezzare i vini ed i piatti tipici migliori.
La cifra stanziata è di 1800 euro a testa tra me e Manu, che dovrebbe essere sufficiente per 4 o 5 regioni italiane differenti.
La prima tappa è stata quella delle Langhe in Piemonte – da giovedì a domenica con partenza da Terni in macchina – precisamente nella città di Barolo.

IMG_1153_watermark

IMG_1010_watermark

IMG_0996_watermark

Come sistemazione abbiamo scelto il Bed & Breakfast La Giolitta (ogni link che vedrete da qui in avanti porta alla mia recensione dettagliata su Yelp), che si trova in posizione perfettamente centrale e ci ha permesso di esplorare il piccolo borgo e le cantine nelle vicinanze senza prendere la macchina. In paese abbiamo visitato la cantina storica di Borgogno, ora proprietà di Farinetti, all'interno della quale abbiamo degustato due Barolo, dei quali uno molto buono del 2004; la cantina de I Marchesi del Barolo, che ha contribuito alla classificazione del Barolo nella sua accezione più moderna e nella quale abbiamo fatto un po' di acquisti tra Grappa, Barolo Sarmassa e Nebbiolo; il Museo del Vino, che si trova all'interno del Castello di Barolo e che invero non mi è piaciuto particolarmente: al costo di 8 euro propone un'esperienza poco informativa e più sensoriale, ma indirizzata ad un pubblico adolescente e priva di spunti particolari.
Il Barolo è un vino importante, che va fatto ossigenare, offre un gusto particolare e non va preso sottogamba: è elegante e strutturato, può invecchiare anche 50 anni e andrebbe bevuto a partire dai 10 per ottenere la massima resa; è un vino costoso ma che ti ripaga se viene bevuto da "meditazione" o associato alle giuste pietanze, come selvaggina o formaggi stagionati. È composto dal 100% di Nebbiolo e ed è sottoposto a rigide disciplinari che lo vogliono vinificato solo in 11 comuni e con i vitigni esposti a Sud, Sud-Est e Sud-Ovest.
Questo non toglie che bottiglie di Nebbiolo "normale" non siano comunque buone, e dirigendoci verso vini meno strutturati o più acidi abbiamo il Dolcetto (Dogliani, Diano d'Alba, Alba), il Barbaresco e il Barbera, per passare a bianchi come il Moscato d'Asti o Passiti come il Barolo Chinato e altri.
Una qualità di vini generalmente straordinaria, ma il Piemonte e le Langhe mi sono piaciute anche dal punto di vista gastronomico, con alcuni piatti tipici davvero eccellenti.

IMG_1018_watermark

IMG_1013_watermark

IMG_0994_watermark

IMG_0985_watermark

Rimanendo a Barolo abbiamo mangiato all'osteria La Cantinella, che ci ha proposto piatti squisiti e abbondanti come i Plin di carne con burro e salvia, il delizioso sufflè di porri con fonduta di formaggio e il bonet piemontese; la seconda sera all'enoteca La Vite Turchese, nella quale assieme a quattro calici di vino a testa abbiamo degustato degli ottimi salumi e formaggi più carne cruda di bue grasso frullata.
Ovviamente abbiamo avuto modo di muoverci anche nei dintorni, visitando La Morra ed i mercatini di Natale, Alba città di Ferrero e del Tartufo Bianco, Dogliani ed altri borghi.
Mi hanno sorpreso i Poderi Luigi Einaudi, che mi aspettavo molto più "pettinati" e che invece hanno regalato una visita di oltre due ore nella quale ci hanno spiegato le cose nel minimo dettaglio senza fretta, e offerto cinque vini da degustare in maniera assolutamente gratuita; particolarmente interessante è stata poi la visita alla piccola cantina di Roberto Bolla, che produce vini biologici: ci hanno accolto offrendoci caffè e nocciole fatte in casa, per poi passare alla cantina e intrattenere una bella discussione sana e genuina.
Siamo stati anche al Castello Grinzane, patrimonio dell'Unesco che ospita un museo molto più interessante di quello di Barolo, mentre non si contano le enoteche regionali che abbiamo visitato, con tanto di degustazione.
Nel paese di Roddi, a pochi chilometri da Alba, abbiamo mangiato presso La Volta Rossa, uno dei ristoranti più buoni che abbia mai provato in vita mia: tutti i piatti erano stra-buoni, le quantità abbondanti, il tartufo bianco sublime e il sottofiletto spadellato su ganache ai porcini glassato con fonduta alla fontina DOP e tartufo bianco, guarnito con pomodoro gratinato, semplicemente incredibile.

IMG_1189_Snapseed_watermark

IMG_1165_Snapseed_watermark

IMG_1004_Snapseed_watermark

Di seguito qualche statistica e quanto ho speso durante il nostro soggiorno:

  • Distanza Terni – Barolo: circa 570 km, in totale abbiamo percorso 1280 km
  • Spesa benzina: circa 105 euro
  • Spesa autostrada: circa 90 euro
  • Pernottamento: 260 euro in due per tre notti, compresa colazione
  • Spesa nel ristorante La Cantinella: 100 euro
  • Spesa nell'enoteca La Vite Turchese: 94 euro
  • Spesa nel ristorante La Volta Rossa: 130 euro
  • Acquisto di prodotti: 3 bottiglie di Barolo, 3 di Dolcetto di Diano d'Alba, 3 di Nebbiolo, 1 di Barbera d'Asti, 1 di Barbaresco, 2 grappe di Barolo, nocciole, pasta Tajerin, cioccolatini per un totale di circa 300 euro, tutto rigorosamente provato in prima persona

Il costo totale compresi i vari extra è stato di poco inferiore ai 600 euro a testa, pari alla cifra stanziata inizialmente per due tappe, che ci porterà a ridurre le regioni durante questo primo anno.
I prossimi candidati sono Campania/Umbria (nella seconda ci vivo, la prima è casa mia), Veneto, Puglia, Sicilia, Marche, Sardegna e così via, con qualcuno che giocoforza slitterà nella prossima tornata.

IMG_1090_watermark

IMG_1061_watermark

IMG_1041_watermark

IMG_1036_watermark

La prima tappa nelle Langhe piemontesi è stata un successo pieno ancorché costoso, quindi, e da qui continua la(ri)scoperta enogastronomca dell'Italia, abbiamo dei vini e del cibo meravigliosi in ogni regione che dovrebbero essere punti importanti per ripartire, la diversità che unisce.

I commenti classici sono superati, se vuoi continuare la discussione scrivimi su Twitter: @Tanzen.