Guida a Sinistra:
Per guidare in Giappone, con la patente Italiana, bisogna recarsi in uno degli uffici della JAF (Japan Automobile Federation) per richiedere una traduzione della propria licenza, e fare un breve test attitudinale in lingua inglese (trovate la predomanda qui). Solitamente si fa tutto in giornata ed è possibile guidare per 1 anno, inutile dire che l’impatto è abbastanza devastante/divertente, bisogna pensare al contrario e soprattutto all’inizio fare molta attenzione per non affrontare in maniera scontata un incrocio o le precedenze. Non a caso un paio di volte sono entrato praticamente contromano :D Per quanto riguarda lo sterzo spostato a destra, anche in questo caso il tutto appare strano all’inizio, soprattutto nelle manovre dove ci vuole un minimo di precisione, ma basta poco per prendere confidenza, anche se bisogna scordarsi di avere confidenza completa, almeno non dopo qualche guida. Come accade in molti altri paesi, la stragrande maggioranza delle macchine ha il cambio automatico, non a caso esistono due tipi di licenza, e molte persone hanno solo quella per le marce automatiche, diventando completamente maldestri con quelle manuali, come ho avuto modo di sperimentare con Asuka in Italia :D
Ottenere una licenza di guida da Giapponese costa inoltre un salasso, per quella manuale servono almeno 1500 euro in estate, per arrivare tranquillamente ai 2000 euro, da qui anche l’uso elevato di altri mezzi di trasporto, in una combo devastante col traffico presente spesso e volentieri.
Di Barbecue e o’ Sole Mio
Domenica scorsa abbiamo dedicato la giornata per organizzare un Barbecue a Kujyuukuri, paese che dista circa un paio d’ore da Hyga, e dove il clima è decisamente migliore, trovandosi a contatto col mare e non soffrendo di quell’umidità clamorosa che colpisce Tokyo e dintorni. Eravamo in 6, con a farci compagnia Daisuke, Tomohiku e le due Mayumi, e dopo le doverose riverenze iniziali e le differenze di lingua, alle quali Asuka sopperiva con la traduzione (di mio ci mettevo le parolacce in Giapponese :D) devo dire che ci siamo molto divertiti e, tra un bicchiere di vino e uno di birra, è andata via via scomparendo ogni forma di barriera sociale che talvolta può sembrare dall’esterno per via dei cosiddetti circoli di amici che non permettono nuovi ingressi. In particolare con i ragazzi si è scherzato, abbracciati, fatto foto di tutti i tipi, per concludersi dulcis in fundo con una richiesta da parte loro di cantare “O’ Sole Mio”, durante la quale si sono aggiunte anche altre persone di tavoli vicini :D
Permangono ovviamente tante conferme di come i Giapponesi vivono i rapporti personali in pubblico; poche parole dolci, zero contatto fisico, molta riverenza e scuse per ogni cosa fuori posto o anche per un contatto, moltissima attenzione a cosa e come si dice, non a caso i litigi più grandi che ho avuto con Asuka sono stati sempre in questa direzione: cultura differente, peso differente ad alcune cose e tipi di parole, necessità di sincronizzarsi su alcuni, talvolta molti, aspetti di come si vive la giornata ogni tipo di rapporto.
Magari ci ritornerò in maniera apporfondita più avanti, adesso spazio alle nuove foto e al filmato canterino!