Se vi capita di arrivare a Odaiba verso il tramonto, preparatevi: la vista sulla skyline di Tokyo da lì è qualcosa che vi resta dentro. Dalla spiaggia artificiale, con i piedi nella sabbia e il vento salmastro della baia, vi trovate davanti a uno di quei panorami che sembrano usciti da un film — e no, non serve nessun filtro Instagram.
Di fronte c’è il Rainbow Bridge, elegantemente sospeso sull’acqua, con i grattacieli di Tokyo che si stagliano dietro, come una quinta teatrale di vetro, luci e acciaio. Al calare della sera, le luci si accendono lentamente: rosse, blu, dorate. È un mosaico in movimento, pieno di vita, con la Tokyo Tower che fa capolino da lontano e la ruota panoramica di Palette Town che gira lenta, come se volesse rallentare il tempo.
La cosa fantastica? Nonostante siate ancora in città, lì a Odaiba sembra tutto più tranquillo, quasi ovattato. È come trovare un piccolo rifugio da cui guardare la grande metropoli giapponese mentre respira, vive, brilla.
È il genere di vista che fa innamorare, anche se Tokyo la conoscete da poco. O che fa restare, anche quando pensavate di essere solo di passaggio.
