Il titolo riassume la scabrosa (almeno su pagine come queste :D) questione del perché una persona porti avanti il proprio blog, e soprattutto in che maniera, con quali argomenti al suo interno.
Mi rendo conto che, soprattutto ultimamente, il mio personale lo aggiorno in maniera completamente sconclusionata e spesso con buchi temporali piuttosto elevati.
Sarà l’assuefazione da scrittura stessa, sarà colpa di Twitter e di tutti i Social Network dove sono presente, ma secondo me deriva anche e soprattutto dalla propria condizione personale.
C’è poco da fare, quando si è nel limbo di una tranquillità personale, con diversi alti e bassi, si ha più facilità di scrittura, si trovano più argomenti attorno ai quali esprimere la propria opinione o farne un approfondimento. Quando tutto va bene, non hai una mazza da scrivere (perlomeno se non vuoi diventare stucchevole), quando tutto va male, riesci a fatica ad esternare le cose.
Focalizzarsi poi solo su un argomento extra personale, almeno nel mio caso, non funziona egualmente.
Parli di videogiochi ma poi ne hai piene le palle visto che lo fai già per lavoro, e non ti va magari di intavolare discussioni autocitazionistiche con i propri colleghi, facendosi spalline a vicenda e linkandosi l’un l’altro.
Parli di tecnologia ma poi diventi impersonale e abbracci un argomento troppo vasto per coprirlo in maniera adeguata, e sconfini spesso in qualcosa di lavoro.
Parli di calcio ma poi ti rendi conto che tutto il mondo che vi gira attorno è poca roba, e che ad esempio le interviste dei vari esponenti sono di quanto più piatto e tedioso possa esistere. E lo dice uno che nella lista di cose da fare/vedere prima di morire ha messo nei primissimi posti una Champions League del Napoli :D
Poco male, verrebbe da dire, un blog è semplicemente uno sfogo personale multisfaccettato che chiunque è in grado di leggere o meno, senza pretendere nulla e magari standosene in silenzio per non far notare la propria presenza (anche perché la maggior parte dei commenti in realtà li hai su Facebook o Twitter), un po’ come faccio io in giro su tanti siti, dei quali sono lettore passivo.
Andando al sodo, mi rendo conto che alla fine il mio blog sia un’accozzaglia di cose senza alcuna identità, tanto per riallacciarmi al titolo di questo intervento :D
Alla fine sono molto legato alla mia pagina personale, dove ogni tanto mi sbizzarrisco un po’ a rimpolparla con tutte le cazzate che mi vengono in mente :)