Aldilà della componente religiosa, che colpisce in maniera differente ogni famiglia in base al proprio grado di fede (che in realtà dovrebbe essere la cosa principale :D), il Natale a Napoli è sicuramente uno dei più “sfarzosi” dal punto di vista culinario, si comincia il 24 e si finisce il 26 con diversi e morti e feriti in chiave fegato e affini.
Il pranzo di Natale non è un pranzo, è una GUERRA, dove vince chi rimane in piedi, è la fiera di battute di ogni tipo sulle gesta dei commensali presenti, recitate in stretto dialetto per aumentarne il grado di ilarità, ma di conseguenza confinate a chi può capire questo straordinario (quando usato a dovere) vocabolario di parole alla stregua di una lingua a se stante.
Mozzarella e prosciutto, pasta al forno, parmigiana, peparuoli mbuttunati, carcioffole, zucchini, roccocò, struffoli, nocciolini, mustaccioli e per digerire un po’ di frutta, per paura che c’è rimasto ancora un po’ di spazio nello stomaco.
E alla fine, come suol dire il buon Simone Schettino, se fai nu rutt’ può pur svenì :D
Ad ogni modo, dopo questa breve divagazione, metto un classico video di auguri Natalizi che vede protagonista anche me, solo perché regalato dal nostro buon Giovanni Polito ed abbastanza simpatico:
Come detto anche altrove, andate tutti affanculo!