La trasferta per il Tokyo Game Show si è conclusa da poco, e rischio di essere ripetitivo nel dire che ogni qualvolta visito il Giappone rimango colpito da qualche nuovo particolare o posto che ho visitato, impossibile per me rinunciarci e se avessi i soldi, quelli veri, valuterei molto seriamente di viverci in pianta stabile pur con tutte le sue mille contraddizioni.
Un paio di note di colore prima di pubblicare le ultime foto che ho scattato, l’albergo pullulava di giapponesi che si servivano di escort tra le più disparate, magari con tanto di trolley con chissà quale vestito da scolaretta al suo interno. I più scaltri riuscivano a farle entrare senza farsi sgamare (dopo mezzanotte è necessaria la chiave della propria camera per aprire la porta dell’albergo, oltre che per raggiungere il piano con l’ascensore), gli altri invece venivano intercettati alla reception e pagavano l’extra oltre l’escort…il tutto mentre noi facevamo la Superdiretta nella hall all’una di notte :D
In Italia invece ho riportato un piccolo robot a forma di mucca che si mette nel frigorifero: appena lo apri ti saluta, dopo un po’ comincia a lamentarsi in quanto eco friendly.
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