Ho parlato già diverse volte di come il rapporto con i lettori sia una delle cose più belle del mio lavoro e spinta importante per migliorare, proseguire. A tal proposito in questi sedici anni ho avuto la fortuna di assistere e condividere momenti semplicemente indimenticabili, come il bagno di folla durante le fiere, condito da foto e qualche autografo, l’essere riconosciuto per strada o addirittura all’aeroporto, scoprire di Giovanni che durante la sua cura per la leucemia si teneva compagnia con i nostri video, fino a poterlo conoscere dal vivo dopo che ce l’ha fatta in maniera brillante.
Negli ultimi tempi sono cambiate tante cose dal punto di vista lavorativo, qualcuna magari sotto traccia e non sempre per il meglio, qualcun’altra più evidente come l’aver cominciato a scrivere per Dissapore o l’essere diventato Sommelier.
Vi è stata una costante, però: aver visto crescere letteralmente una parte corposa dei lettori che segue Multiplayer.it e magari oggi non più, da adolescenti che pendono dalle tue labbra e che approvano tutto quello che fai, fino a diventare ragazzi o adulti che magari cominciano ad essere in disaccordo con ciò che scrivi, si dirigono su altri lidi e non si sentono più di un “livello” diverso dal tuo. Non di rado nello specifico ne sanno più di te, e se li incontri in una partita online, ti fanno un mazzo così :)
Quelli che intraprendono il mio stesso lavoro (per quanto ce ne siano pochi che ci campano, purtroppo) scrivendo per testate più piccole fino alla nostra; quelli che si sposano, mettono su famiglia ma ogni tanto giocano ancora, ti vedono come un buon amico virtuale compagno di tante chiacchiere scritte e scorribande sui vari social. Quelli che soppesano ogni tua singola parola o comportamento, e magari tu manco te ne accorgi se hai fatto qualcosa con eccessiva leggerezza. E ovviamente c’è una piccola nicchia che chissà per quale motivo entra in competizione, non capisce che c’è spazio per tutti.
Sono ancora abbastanza giovane (36 anni, dai :D) ma davvero è passata tanta acqua sotto i ponti; che siano critiche o complimenti non importa, è impossibile pretendere che siano sempre uguali e costanti nel tempo, e sono un bell’incentivo per provare sempre a fare qualcosa di nuovo pur avendo come punto fermo le proprie passioni.