La scorsa settimana sono stato con Manu cinque notti in Sicilia, colmando la gravissima colpa di non aver mai visitato questa splendida isola. Nella fattispecie la costa sud-est, a partire dal vulcano Etna e Taormina, passando per Catania e scendendo per Marzamemi, Portopalo di Capo Passero, Noto, Modica, Ragusa. Mi sono trovato subito a casa, con persone simpatiche e allegre in un contesto spesso eccezionale dal punto di vista estetico, un po’ selvaggio, un po’ incontaminato al netto delle grandi industrie che – mi hanno raccontato – hanno fatto parecchi danni negli anni trascorsi. Cultura e dominazioni passate fanno bella mostra di se in ogni angolo e edificio, il clima africano propone una flora peculiare e diversa da quella alla quale ero abituato, molto diversificata anche a seconda della zona e della lontananza dal mare o dall’Etna. C’è anche un grande contrasto tra chi fa cose grandiose e chi si crogiola nell’autodifesa o nell’immobilismo – cosa tipica delle terre di meravigliose contraddizioni – e tra chi ha la fortuna di lavorare bene e chi fa fatica ad arrivare a fine mese…in un contesto invidiabile dal punto di vista climatico e ambientale, nel quale con alcune variabili più complesse si può vivere molto meglio di tanti altri posti italiani. Il cibo è spettacolare e la cultura enogastronomica è in forte crescita, ma ne parlerò prossimamente in maniera dettagliata.
Ho deciso, infatti, di dividere il tour fotografico sul blog in sei puntate, con l’ultima dedicata alle cantine visitate e ai posti nei quali sono andato a mangiare, con il budget speso ed eventuali consigli.
Detto questo, le prime due notti le abbiamo passate ad Ortigia, la parte antica di Siracusa. Quando c’è un mare sul quale affacciarsi si ha sempre una marcia in più, mi sono piaciute inoltre Piazza duomo e le vie che la raggiungono: piene di atmosfera, gente e locali su strada di sera.
È stata anche occasione per incontrami con Massimo Reina: siamo colleghi da 14 anni, ne abbiamo passate tante assieme e solo adesso abbiamo avuto modo finalmente di fare quattro chiacchiere dal vivo.
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