Anche quest’anno alla GDC di San Francisco mi sono imbattuto in uno spazio piuttosto ampio dedicato al retrogaming, un angolo di nostalgia che ci permette di fermare il tempo, assaporare alcune glorie del passato e ricordare giochi e dispositivi di intrattenimento con i quali siamo cresciuti o che abbiamo visto solo in foto. Laddove lo scorso anno la maggior parte della “mercanzia” mostrata era ad appannaggio di Sega, quest’anno il museo della storia dei videogiochi ha puntato l’attenzione su Nintendo, con alcune chicche davvero incredibili. La casa di Kyoto soprattutto nei primi anni produceva e costruiva non solo videogiochi ma anche giocattoli e periferiche tra le più disparate, alcune delle quali hanno avuto grande successo in Giappone e sono arrivate anche nei mercati occidentali, soprattutto gli Stati Uniti. Tra le foto potete scorgere il gioco da tavolo di Donkey Kong, il mitico Power Glove in realtà prodotto da Mattel, lo schermo demo che permetteva di provare i titoli del NES prima di acquistarli, l’esotico Twin Famicom in licenza a Sharp, che era una combinazione tra un Famicom e un lettore di dischi. E ancora, la mitica stazione test per il NES, che veniva utilizzata dai centri di riparazione per testare tutti i componenti della console difettosi, dai controller ai cavi, passando per l’adattatore di corrente.
Ho pensato di scrivere queste due righe e farcirle di foto perché, un vecchio saggio soleva dire, per affrontare il futuro non bisogna mai dimenticare il passato.
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