La notizia ha fatto oramai il giro del mondo, durante l’ultima partita del Barcellona i tifosi del Villareal hanno lanciato una banana all’indirizzo di Dani Alves, che per pronta risposta l’ha raccolta e ne ha mangiato un pezzo, dando grande lezione di autoironia e stigmatizzando un fenomeno, quello del razzismo, che non avrà mai fine.
Proprio ironia e sarcasmo sono dal mio punto di vista le armi migliori per combattere la stupidità umana; creano empatia, danno una lezione di intelligenza (ovviamente spesso non raccolta, data la stupidità di cui sopra) e permettono di affrontare queste cose con il giusto piglio, senza arrabbiarsi più di tanto.
Personalmente mi comporto nella stessa identica maniera con chi offende per ignoranza la mia città, ma in realtà il compito è abbastanza facile perché in pochi possono sostenere la dialettica argomentata e ad aver vissuto in posti con eguale retaggio culturale, storico e culinario.
Niente vittimismo quindi, allo stesso modo pretendo che le istituzioni tutelino coloro i quali non possono avere la stessa visibilità o replicare a chi commette atti di razzismo, soprattutto quando l’esposizione mediatica è enorme e c’è il rischio di far passare messaggi sbagliati alle persone comuni.
Il gesto di Dani Alves ha generato subito grande solidarietà tra tutti i personaggi dello sport e non solo, creando un messaggio positivo estremamente potente, ed anche se non conta nulla voglio esserci anche io ad esprimere questo messaggio.
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