La Casta e La Deriva

Pubblicatoil Ago 17, 2008

Incredibile ma vero, la seppur breve prima parte di vacanza mi ha permesso di leggere una discreta quantità di libri, tra i quali i due in oggetto, dedicati rispettivamente agli sprechi (e al magna magna) della politica Italiana, e la situazione attuale in cui versa l’economia nostrana, la pressione fiscale, il “tirare a campare” dei cittadini Italiani. Scritti dagli stessi autori (Stella e Rizzo), si limitano ad elencare una serie elevata di cifre e di sprechi pubblichi, lesinando al minimo la critica e soprattutto eventuali soluzioni. Fanno però molto riflettere, a partire da “La Casta”, che inquadra una politica Italiana dove (ma non mi dire) ci sono privilegi troppo marcati, dove fanno strada parenti e conoscenti, dove ci sono sprechi di decine di miliardi di euro tra stipendi esorbitanti piuttosto che utilizzo improprio di aerei di stato e auto blu, dove gente che meriterebbe galera a vita per bancarotta si salva in quanto ammanicato politicamente, dove si creano leggi e leggine ad personam, magari nel periodo estivo, dove c’è meno attenzione e ci sono più assenti (vediamo se la barzelletta dell’abolizione dell’ICI e della richiesta di reintroduzione paventata da Bossi verrà portata a termine). Una montagna di soldi che potrebbe servire per risanare parte del debito pubblico, che potrebbe essere investita presso un fondo assistenziale, nella ricerca, e invece viene sperperato in persone che percepiscono pensioni anche multiple e milionarie magari poco dopo i 40 anni, per una politica molto differente, nei privilegi e negli introiti, da quella che c’era, seppur fallata per altri aspetti, diverse decine di anni fa.

“La Deriva” più volte fa invece un parallelo con la situazione che ha travolto l’Argentina, negli anni 40 e 50 potenza florida mondiale, e ad inizio del secolo precipitata nel baratro economico, evidenziando come ci possano essere rischi concreti perché questo accada anche da noi, dove il reddito medio è tra i più bassi d’europa, il prodotto interno lordo è sceso, in percentuale, molto vistosamente, dove non siamo più al primo posto per quanto riguarda il turismo. E ancora, l’Italia è un paese dove le nuove tecnologie faticano ad affermarsi rispetto alla media, dove ogni opera o lavoro vengono completati in tempi biblici (a parte alcune gradite eccezioni come quella di Venezia, dove sindaco e candidato dell’opposizione collaborano anziché perdere tempo in stupide diatribe e scaramucce) dove soprattutto la tendenza è quella del peggioramento, e del più grosso pericolo nel quale un paese potrebbe intercorrere, ovvero la separazione sempre più netta tra ricchi e poveri e la progressiva scomparsa del ceto medio.

Due libri comunque interessanti a conti fatti, che lasciano sopraffatti dinnanzi ad una macchina politica ed economica nella quale il singolo, almeno all’apparenza, non può far altro che indignarsi e al contempo non fare nulla, se non che la coscienza comune porti ad invertire la rotta prima che sia troppo tardi. In parallelo a questo mi ha colpito molto la situazione della Gran Bretagna, che negli anni 80 ha subito diverse conseguenze negative derivate da sprechi e politica scellerata, e che ha trovato nella regina e nei suoi collaborati delle persone intelligenti, in grado di fare grossi tagli mirati e di risollevare prepotentemente il paese in tanti aspetti economici e politici.

La CastaLa Deriva

Piccola nota a margine, stanotte ritorno a Terni, domani giornata di assestamento e di eventuali ultimi acquisti prima della partenza (molto mattiniera) di Martedì per Lipsia, nella giornata domani farò un altro intervento per il calendario delle dirette e di tutti gli appuntamenti, contestualmente all’invio della Newsletter Video e alla modifica della pagina dedicata alle dirette dalla Games Convention :)