Fra qualche settimana, probabilmente anche prima, arriverà la versione italiana di IGN, il portale più famoso al mondo in termini di informazione videoludica, con diverse diramazioni anche su altri argomenti quali cinema e babes (slurp!).
Dopo Eurogamer.it quindi un secondo brand internazionale si affaccia nel Bel Paese; vedo la cosa come un segnale positivo di riconoscimento per un mercato che anche a causa della lingua e della cultura del pezzotto fa fatica a spiccare il volo.
A questo aggiungo che la concorrenza fa sempre bene, soprattutto se genuina e supportata da persone competenti come quelle che si prenderanno carico di questa avventura.
Sono felicissimo soprattutto per Simone Soletta, Andrea Maderna e gli altri di Nextgame.it che non potevano uscire così in malo modo dal settore, spesso sono stati compagni di avventura negli ultimi dodici anni e non di rado anche qualcosa di più. Approposito, bisogna riprendere il discorso attorno il Movimento contro la disinformazione sui Videogiochi, è tutt’altro che scemato!
Mi trovo però sul blog personale e non mi piacciono i buonismi troppo spinti ne i paraculo che lo pensano ma non lo dicono, non posso quindi lesinarmi da qualche critica anche dovuta.
Tra i vari nomi che ho letto partecipare al progetto, e sono tanti, scorgo la presenza di diverse persone che hanno fatto la storia dell’editoria videoludica, principalmente cartacea.
Riguardo alcune (non faccio nomi specifici, non è certo mia intenzione fare attacchi così diretti) sono davvero curioso di vedere come si rapporteranno a questa nuova avventura, dopo le peste e corna elargite quando raggiungevano i loro picchi di guadagno e notorietà.
Parlo di un certo snobismo verso il mondo dell’online, una supponenza non giustificata verso tutto l’ambiente, l’ignorare sistematicamente i suoi appartenenti manco avessero qualche malattia, il non fare mai il primo passo perché io ce l’ho più lungo, il lamentarsi di dinamiche come i pagamenti che giocoforza erano ben diverse dalle proprie.
Nel frattempo il mondo (videoludico) è cambiato e loro hanno fatto finta di non accorgersene, forse per i motivi di cui sopra; negli ultimi dieci anni si sono affermate realtà di pari dignità (e non mi riferisco solo a Multiplayer.it) all’interno delle quali si sono formate persone che oggi hanno egualmente anni di esperienza, addirittura notorietà maggiore grazie ai video e al contatto diretto con i lettori.
Sono troppo curioso di vedere anche sui social quale sarà il grado di paraculaggine, la capacità di ammettere i propri errori e la consapevolezza di essere adesso tutti sulla stessa barca, all’interno della quale sarebbe più che giusto remare verso una direzione comune (simile, dai) per far crescere il settore.
Il mondo è cambiato, disse la voce narrante del Signore degli Anelli, un grosso in bocca al lupo ad IGN Italia!