Colesterolo portami via

Pubblicatoil Ago 30, 2015

Il colesterolo è il nostro grande nemico, ma come si fa a resistergli quando è presente nelle cose più buone e “sporcaccione”? Lo sanno bene i chiattoni americani, ma anche chi visita gli Stati Uniti di tanto in tanto ed è attratto dai mega hamburger e tutte le schifezze che si trovano in maniera estremamente più facile (ed economica) rispetto al cosiddetto cibo di qualità.
Nell’ultima trasferta losangelina mi sono portato a casa uno dei menu di Johnny Rockets per analizzare l’apporto calorico che si assimila ogni qualvolta si decide di mangiare in questa nota catena di fast food.
Da pochi anni infatti è divenuto obbligatorio indicare le calorie per ciascun piatto, nel tentativo di generare un po’ di coscienza e limitare le persone dall’ordinare troppe cose assieme.

Questa è la parte frontale del menu, con gli antipasti e i panini:

DOC100713-10072013145928

DOC100713-10072013145953

Un piatto di anelli di cipolla fritti, 880 calorie (!), un panino doppio hamburger va dalle 1520 alle 1890 calorie, un bel Milkshake, 920 calorie.
Fino a qualche anno fa, in pieno trip da junk food, ero solito mangiare in questi posti quasi ogni giorno per una settimana e più, adesso che vado negli Stati Uniti quattro/cinque volte l’anno ho ridotto tantissimo questa pratica, ma almeno un paio di volte il paninone con hamburger è d’obbligo.

Questa era, soprattutto le prime volte, la mia ordinazione tipica da Johnny Rockets:

— Chili Chees Fries (890 calorie)
— Bacon Cheddar Double (2240 calorie con tutto)
— Coke (530 calorie, in America sono giganti)

Totale, 3660 calorie ingurgitate in un solo pasto composto da una bibita e due portate, senza contare i grassi e il colesterolo di gran lunga superiori alla media. Tutto al costo di soli 17,77 dollari più tasse, nemmeno 15 euro.
E’ facile capire quindi che cibo del genere diventi preponderante nella dieta degli americani, e anche noi facciamo fatica quando ce l’abbiamo sotto il naso, è troppo invitante.
Questo però non mi distoglie dal provare fastidio ogni qualvolta ci penso.

Se Facebook ti provoca l’orticaria, scrivimi su Twitter: @Tanzen.