La diatriba iOS vs Android, Apple vs Resto del Mondo sta assumendo connotati sempre più stucchevoli, alla stregua dei tifosi di calcio più esagitati che oramai portano avanti le proprie idee senza aver voglia di metterle in gioco e pensarci sopra.
Da un lato l’integralismo degli utenti Apple che vedono superiore l’ecosistema della mela moriscata senza sentire ragioni, dall’altro quelli Android che vogliono fare così gli anticonformisti al punto da diventare l’opposto, liquidando la questione e sparando sentenze con estrema superficialità.
La realtà è che mai come oggi la scelta è vasta, a partire da dispositivi economici senza pretese fino ad arrivare a prodotti “premium” che regalano le migliori prestazioni (vedi S III) o esperienza d’uso (iPhone).
Dopo aver utilizzato un Galaxy Nexus per diversi mesi, anche con Jelly Bean, vorrei demolire banalmente chi sceglie l’uno o l’altro sistema per motivi “etici”, in relazione alla fighetteria oppure al sistema più aperto o chiuso.
Tralasciando l’ovvietà di iOS come sistema chiuso (e anche i pregi di tale scelta) la situazione non è tanto dissimile su Android, se non hai un account Google ti precludi infatti tante cose soprattutto in termini di integrazione e facilità d’utilizzo, se “rooti” il dispositivo perdi la garanzia (e su iPhone c’è l’equivalente Jailbreak), in generale la stragrande maggioranza dei suoi fruitori si gode il cellulare solo se abbraccia l’ecosistema di Google in toto.
Parlerei quindi di Android come sistema indubbiamente più flessibile (senza porcate tipo l’impossibilità di cambiare browser di default e altro; damn you, Apple) e iOS come più integrato con l’hardware e coerente con l’interfaccia. La scelta presuppone quindi diversi fattori, al di là di quello economico, ognuno dei quali potenzialmente valido in base alle proprie esigenze e di come si utilizzano questi dispositivi.
L’ideale, come sempre, è la commistione delle due cose, è indubbio però che l’ecosistema creato da Google sia ancora troppo frammentato per fare un discorso del genere, tra scarsa adozione dell’ultima versione del sistema operativo (e Jelly Bean è decisamente meglio di quelle precedenti) e tipi di hardware così differenti tra loro e così mal supportati a pochi mesi dalla loro nascita.
A tal proposito Amazon, invece, ha capito tutto, per avere successo bisogna offrire dei servizi integrati insieme all’hardware, supportare il proprio dispositivo più a lungo e, allo scopo di ritagliarsi spazio quando la concorrenza ha già spiccato il volo, aggredire il mercato con prezzi migliori e prodotti indirizzati a fasce ancora con coperte.
Dopo aver reinventato i tablet quasi tre anni fa Apple si è (per certi versi giustamente) seduta sugli allori, è quindi assolutamente positivo per il mercato che ci siano “avversari” degni di questo nome, che spingano verso prezzi più aggressivi e soprattutto servizi ancora più competitivi.
Quello che deve fare Amazon adesso, a mio modo di vedere, è rendere i suoi servizi più globali, pianificare strategie di crescita e diffusione contemporanea in tutti i paesi e continuare a sviluppare il proprio software che si appoggia su Android.
Ad esempio due dei prodotti che reputo migliori, il Kindle Paperwhite (bellissimo!) e il Fire HD 8.9″ non conoscono ancora il proprio destino in Italia e in diversi altri paesi; tanti servizi sono inoltre ad appannaggio esclusivo degli Stati Uniti, paese che a questo punto sarà il primo scenario della “battaglia” per le quote di mercato.
Prima di concludere voglio spendere due righe anche per Microsoft, che temo farà estrema fatica per guadagnare spazio dopo essere arrivata così tardi con il proprio sistema operativo.
Un peccato perché sembra molto promettente e diverso dagli altri; rimanendo in tema di tablet vedo molto dura l’ascesa per il Microsoft Surface in versione Windows RT, sono molto curioso invece di quella con Windows 8 PRO, che fatto salvo il prezzo potrà riuscire nel compito di unire il mondo desktop con quello tablet in un dispositivo leggero, pratico e con batteria dalla durata adeguata.
Gli scenari futuri sono super interessanti quindi, se solo non ci fossero gli esagitati a sparare sentenze…