San Francisco, la città

Pubblicatoil Feb 26, 2008

Anche questa fiera è andata, con un viaggio di ritorno praticamente perfetto nel quale ho dormito quasi tutto il tempo, lo scalo a Monaco (aeroporto grande e molto ben fatto, tra le altre cose) è stato indolore e i controlli di sicurezza rapidi e sensati. Sono soddisfatto della copertura (l’indice di tutti gli articoli e video è raggiungibile a questa pagina) e delle sperimentazioni che abbiamo fatto, che applicheremo in forza nella prossima fiera.

San Francisco a mio modo di vedere è una città decisamente più vivibile di Los Angeles e complessivamente anche più bella, pur forse non godendo dello stesso fascino e “mito” che la casa di Hollywood restituisce nella mente. Sono molti infatti i quartieri caratteristici e per certi versi da visitare, a partire di quello in stile vittoriano al generoso parco vicino alla parte ovest, passando per il quartiere Giapponese, l’oceano e Chinatown, dove l’ultimo giorno ci siamo imbattuti nel capodanno cinese, un vero e proprio delirio fatto di cinquecentomila persone riversate per strada. Anche la zona dei grattacieli è molto interessante, assolutamente percorribile di notte e permeata da ristoranti e locali di ogni genere, alcuni dei quali abbiamo avuto la fortuna di vivere e che non ci sono affatto dispiaciuti.
Essendo una città multietnica è al contempo molto tollerante, anche se, come in buona parte degli Stati Uniti, c’è quel sostrato di razzismo implicito che porta al ghettizzare i vari gruppi tra loro, cosa che mi da sempre un certo fastidio e che per certi versi reputo quasi più grave di alcune altre forme esplicite di razzismo. E’ bellissimo vedere però alternarsi persone per strada che spazia nel vestire, con alcune che indossano cappotti e sciarpe per poi trovare pochi metri più avanti altre in pantaloncini e maniche corte, una cosa assolutamente senza senso e comune da queste parti, dove più temperature (o bollori) sembrano convivere allo stesso momento, anche se non è vero (io sono stato orientato per la giacchetta leggera, quindi una via di mezzo verso le temperature basse, comunque).
La città ad ogni modo è molto compatta, e quando le distanze a piedi non lo permettono, si fa subito a raggiungere i posti mediante i mezzi pubblici e i famosi tram che tagliano tutte le strade. Assolutamente sconsigliata la macchina, per via dei lunghi tempi di percorrenza dovuti ai semafori e per l’esorbitante costo dei parcheggi, un vero salasso sia quelli al chiuso che in mezzo alla strada. Bellissima la parte a nord, col Golden Gate e paesi fantastici quali Sausalito e Napa, arida e piatta quella a sud, che punta però a quella Silicon Valley piena di cervelloni e società che hanno fatto la storia della tecnologia in chiave moderna e non.
Le strade statali e le Freeway sono sempre composte minimo da quattro corsie, ma non di rado da cinque e addirittura sei, per un’alta percorribilità che cozza, a mio modo di vedere, con i limiti di velocità, fissati sulle 55 e 65 miglia orarie (rispettivamente poco meno di 90 e 105 kilometri all’ora) e davvero bassi anche in relazione alla sicurezza della strada e le lunghissime distanze che uniscono i vari posti abitati. In tal senso mi ha fatto sorridere uno dei tanti cartelli sul controllo della velocità, che recitava un “Speed Limit Enforced by Aircraft”, che dopo una ricerca su Internet ha avuto la conferma che significava proprio la presenza di alcuni aereoplani a bassa quota che soprattutto nelle zone collinari rilevano la velocità dei veicoli per un certo lasso di tempo, e in caso di infrazione comunicano alle pattuglie la macchina che l’ha commessa, permettendo di intervenire e comminare la multa…
L’ultima che racconto è quella del “Tip Guide/Calculator” riferito ad ogni luogo dove si mangia (e non solo). In pratica in calce allo scontrino viene scritto il nome di chi ha servito al tavolo e una guida sulla mancia da lasciare, che varia solitamente in base ad una percentuale compresa tra il 10% e il 20% ed è relativa al gradimento che il cliente ha avuto nei confronti del servizio. Bene, non rilasciare alcuna mancia è visto come gesto di estrema scortesia, anche perchè la paga dei camerieri è estremamente bassa, nell’ordine anche di soli 20 dollari a sera, secondo quanto riferito da alcuni amici che vivono lì…

Ci sarebbe molto altro da raccontare (anche di più particolare e personale), ma mi fermo qui perchè sono come al solito un chiacchierone infinito :)

Adesso si riparte subito, c’è da curare la quotidianetà lavorativa e personale, tra le altre cose c’è una novità, per un paio di settimane un mio amico di Napoli rimarrà a casa mia perchè sarà in prova come commerciale presso Multiplayer.it. La cosa mi fa enorme piacere perché ho spinto anche io per questa cosa e perché lo conosco oramai da quasi 15 anni, ho già messo però in chiaro che qualora dovesse essere preso in pianta stabile, sarà mia premura aiutarlo celermente a trovare un posticino tutto per lui, gli amici sono sacri, la propria casa e i propri spazi alla stessa maniera :D