Perché sarò sempre grato al (lavoro nel) mondo dei videogiochi

Pubblicatoil Set 25, 2022

Sarò sempre grato al mondo dei videogiochi, mi ha permesso di girare il globo in lungo e in largo, fare esperienza, diventare una persona dalle vedute decisamente più ampie.
Soprattutto di vivere momenti singoli indimenticabili anche con i colleghi e conoscere persone in ogni dove, con le quali sono legato anche se magari le ho viste di rado.

L’aneddoto in foto è legato a Shinji Mikami, il papà di Resident Evil e di tanti capolavori: 2013, andai in Giappone in esclusiva italiana per l’annuncio di The Evil Within, primo prodotto targato Tango Gameworks sotto il cappello Bethesda.
Visita agli studi, interviste e scene di gameplay, un paio di cene assieme allo stesso Shinji Mikami. Nella seconda si sedette davanti a me e quindi parlammo tutta la sera (con l’aiuto dell’interprete 🥲); due frasi da ricordare su tutte: “Ho fatto Resident Evil e Devil May Cry per poter fare God Hand senza rotture” e “Adoro la pasta italiana, anche se qui a Tokyo non si trova facilmente”.

Detto, fatto: E3 2013 di giugno a Los Angeles, mi presento con alcuni pacchi di pasta di Gragnano allo stand Bethesda, il PR manager ovviamente mi riconosce e mi fa raggiungere Mikami nella saletta delle interviste programmate in maniera super cadenzata con la stampa.

Sono sciocchezze nel grande schema della vita, ma anche tra le cose alle quali sono più legato.