iPad Air e iPad Mini, impressioni a caldo

Pubblicatoil Ott 22, 2013

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Poche ore fa c’è stata la conferenza Apple autunnale, che fa seguito a quella di settembre sugli iPhone ed è stata dedicata all’annuncio delle nuove versioni di iPad “normale” ed iPad Mini.

**Ho seguito con grande interesse anche l’aggiornamento del Macbook Pro 13“, che sarà il mio prossimo portatile dopo tre anni e mezzo di onorato servizio di quello attuale: coi nuovi processori e scheda grafica integrata Intel, quello schermo favoloso Retina e l’SSD su PCI Express mi durerà un bel po’ di anni a venire.
Dal punto di vista strategico assume però molta più importanza il rilascio gratuito anche per sistemi operativi vecchi di OS X Mavericks**, ultima iterazione che aggiunge un bel po’ di novità ”sotto il cofano" in termini di ottimizzazioni della memoria e della batteria, assieme a qualche gradita novità anche per quanto riguarda interfaccia ed usabilità (se avete voglia e tempo, la lunghissima recensione di Ars Technica è davvero un piacere da leggere).

Apple si trova in una posizione decisamente differente rispetto a Microsoft, i suoi introiti derivano principalmente dall’hardware e quindi la mossa di rendere gratuito il proprio sistema operativo e anche parte del software rientra in una strategia di comunicazione che segna una svolta importante nella percezione verso l’esterno.
D’altro canto la casa di Redmond si trova in tutt’altra situazione con Windows, e giustamente deve tutelare quei guadagni che rappresentano grande fetta del suo fatturato (non dimentichiamoci che detiene il 90% e passa del mercato dei sistemi operativi), seppur stia investendo tantissimo in altri campi strettamente collegati o meno.

Dulcis in fundo l’iPad, ad oggi ne sono stati venduti oltre 170 milioni in poco più di tre anni, un dato importante per capire come il segmento dei tablet sia più remunerativo e appetibile di quello dei PC classici, ma possa dare fastidio anche in altri settori come quello delle console da gioco portatili e altri dispositivi multimediali. Il trend è di crescita costante e pur essendo convinto che alcuni segmenti debbano rimanere verticali come ad esempio proprio i videogiochi, è indubbio che i tablet diventeranno di utilizzo sempre più comune e sostitutivo in diversi casi di utilizzo.

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Dicevamo dei nuovi annunci Apple; l’iPad da 9.7 pollici, ora ribattezzato iPad Air, si è finalmente scrollato di dosso quel senso di “goffo” che si è portato in seguito all’introduzione dello schermo Retina e di mancati aggiornamenti estetici nel corso degli anni. Ora è spesso come un Mini ed è dimagrito di quasi 200 grammi: un’enormità in termini di usabilità anche grazie alla cornice ridotta, che lo rendono nuovamente competitivo a trecentosessanta gradi.
D’altronde il mercato dei Tablet è l’unico oramai dove Apple ha la chiara leadership in termini di applicazioni native e percentuali di utilizzo, la casa di Cupertino non poteva stare ulteriormente a guardare.

Detto questo, l’annuncio che mi è piaciuto maggiormente è stato quello relativo al Mini, che andando oltre alle mie più rosee aspettative ha ricevuto lo schermo Retina e il processore A7 a 64 bit: adesso lo schermo è eccezionale e le prestazioni al passo con i tempi, anche se c’è da considerare il prezzo superiore di circa 70 euro.
Dopo questo Keynote si evince come Apple contini a curare in maniera certosina il suo ecosistema e la forte integrazione tra software e hardware ma anche il marketing e la comunicazione, fino all’ultimo video più insignificante per “accalappiare” i meno esperti di tecnologia o quelli attenti solo all’estetica.

Personalmente a questo giro posso dirmi pienamente soddisfatto del nuovo iPad Mini, e dopo averne esaltate le caratteristiche ergonomiche e di usabilità, posso dire che ha finalmente chiuso il cerchio in termini di prestazioni tanto da candidarsi a diventare il mio prossimo tablet da accompagnare agli altri dispositivi tecnologici che utilizzo giornalmente.

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