Una visita al campus di EA Vancouver

Pubblicatoil Set 9, 2011

Una testata giornalistica che si occupa di videogiochi presuppone diverse mansioni al suo interno ma poco importa, in tanti si “lamentano” perché l’argomento trattato permette di rendere come professione una delle passioni più divertenti e in voga del ventunesimo secolo, seppure ovviamente ci siano tanti aspetti meno noti che qualificano quelle mansioni come un vero e proprio lavoro, con responsabilità, progetti da portare a termine e problematiche da risolvere. Il mio recentissimo viaggio in Canada, direzione Vancouver per vedere in tutte le salse FIFA 12, ne è chiaro esempio: partenza al mattino dall’Italia, quasi ventiquattro ore di viaggio tra scali, un ritardo di tre ore sul secondo volo, l’arrivo in albergo a mezzanotte e un bagaglio in giro tra i terminali dell’aeroporto di Londra, stranamente quello con l’equipaggiamento video. La mattina dopo sveglia all’alba o quasi, due giorni pienissimi tra presentazioni, interviste e video, ripartenza infine lo stesso giorno a pochissime ore di distanza dall’ultima intervista, per un’altra odissea nei cieli.




La sede di EA Canada, infatti, è una vera e propria cittadella, all’interno della quale lavorano circa milletrecento persone tra marketing e sviluppatori che si occupano dei giochi sportivi (FIFA, NHL, SSX e così via) ma anche ad esempio del nuovo Need For Speed. Gli edifici enormi che ci hanno accolto sono stati costruiti nel 1999, immersi nel verde e secondo le norme ecologiche e tecnologiche più avanzate, entrando al loro interno ci si può trovare un bancomat, un negozio di gadget, un ristorante con tipologie di cibo per tutti i gusti, che vanno dal Thai al vegetariano, passando per pollo, carne, insalate e hamburger. Un bel campo di calciotto brandizzato Electronic Arts è presente all’esterno, e per venire incontro alle temperature rigide che accompagnano Vancouver per la maggior parte dell’anno ne è presente anche uno all’interno che all’occorrenza può essere utilizzato per giocare a football americano. Abbiamo inoltre un campo di basket/hockey su prato e una palestra enorme per gli esercizi fisici, strutture usate prevalentemente durante la pausa pranzo o la sera inoltrata, quando lo sviluppo dei giochi si avvicina verso la fatidica data di conclusione e uscita nei negozi. Parlando in termini strettamente ludici il team che lavora su FIFA è composto da circa 100 persone, che aumentano in maniera sensibile o meno in base alle esigenze di sviluppo. David Rutter, il producer del gioco, ha il suo ufficio con uno schermo al plasma e tutte le console all’ingresso della sala principale (l’abbiamo visto spesso scorrazzare in giro col suo cane, Chester), le varie “unità” sono divise in base alle competenze (animatori, gameplay, carriera, Ultimate Team, testing online) e ci sono diverse stanze per le riunioni, con il fiore all’occhiello rappresentato da quella denominata The BiGGer Picture, una sala enorme con mega schermo in grado di ospitare circa 300 persone, all’interno della quale si riuniscono le persone anche per vedere partite di calcio importanti come quelle della Coppa del Mondo e la Champions League. Come era lecito aspettarsi gli uffici di FIFA 12 sono tappezzati di bandiere e sciarpe delle varie squadre, ad andare per la maggiore è decisamente la Premier League ma non mancano tifosi di squadre appartenenti al campionato italiano.

Stranamente in molti hanno manifestato simpatie per il Napoli, probabilmente per fare piacere al sottoscritto :D

Una cosa carina da segnalare è legata alla cosiddetta EA University, dove all’interno di alcune sale dotate di computer, sviluppatori di diversi giochi e aeree si incontrano per condividere nuove idee che magari possono essere implementate su più progetti. Quando uno sviluppatore infatti ha un’idea particolarmente brillante la propone e illustra agli altri capo progetto, come ad esempio supponiamo sia accaduto per l’autolog di Need For Speed.
Nei prossimi giorni pubblicheremo il video dello Studio Tour!