Sant’Antonio da Padova

Pubblicatoil Giu 13, 2008

Sant’Antonio da Padova è un portoghese di nome Fernando, nato a Lisbona nel 1195. Molto giovane entra tra i Canonici regolari di Sant’Agostino e diventa sacerdote. Ma un giorno sente il racconto del martirio in Marocco di alcuni Frati minori, mandati da Francesco d’Assisi ad annunciare il Vangelo ai sultani. Affascinato dallo spirito del nuovo Ordine fondato da San Francesco, Fernando lascia il proprio Ordine e si unisce ai Frati minori, assumendo il nome di Antonio. Egli è un uomo eloquente, al cui parola converte i cuori: i Superiori lo inviano in Italia e Antonio percorre la penisola predicando e convertendo. Giunge infine alla città di Padova, dove predica il quaresimale che sconvolge l’intera città. Qui muore nel 1227.

La predicazione, la povertà vissuta alla scuola di Francesco d’Assisi, l’amore fattivo per i poveri fanno di Antonio uno degli uomini che più indicaono sulla storia religiosa del secolo XIII. Dopo la morte i miracoli ottenuti per sua intercessione sono innumerevoli, tanto che egli viene canonizzato l’anno seguente. Sulla sua tomba viene eretta una magnifica basilica, a cui accorrono – oggi come ieri – folle innumerevoli da tutto il mondo: i tanti fedeli che ogni giorno l’affollano e si accostano ai sacramenti dimostrano che, a distanza di secoli, Sant’Antonio da Padova è il grande annunciatore della misericordia di Dio. Il servizio dei poveri è il messaggio che dalla città, ultima tappa della sua predicazione, Antonio lancia ai Cristiani di ogni continente. Sant’Antonio da Padova è il più amato Santo francescano dopo San Francesco. La superstizione popolare vuole che egli possa ottenere da Dio tredici miracoli al giorno: è perciò facilmente comprensibile come sia uno dei Santi più invocati. Ci si rivolge a lui per ritrovare gli oggetti smarriti, e lo invocano le ragazze in cerca di marito (che, in alcune regioni, ne buttano la statuetta dalla finestra se, nel corso dell’anno, non sono riuscite a trovare l’anima gemella).

È patrono degli orfani, dei bambini ammalati, delle donne sterili e di quelle incinte, e gli si riconoscono grandi virtù come taumaturgo. Il suo intervento miracoloso a favore delle vittime dell’affondamento di una nave lo elesse a patrono dei naufraghi, quello a favore di alcuni poveri in carcere ne fece il protettore dei prigionieri. I numerosi miracoli che il Santo compì sia nella sua breve vita, sia nei secoli successivi, furono pretesto per numerose altre “protezioni”. Patrono delle messi (in memoria della liberazione di un campo di grano dagli assalti di passeri e storni), del Portogallo (perchè nacque a Lisbona) e di Padova, Il Santo è invocato anche quando si attendono notizie per posta, e nelle più varie necessità della vita.