L’inutilità (etica) delle Fan Page come strumento di marketing

Pubblicatoil Set 5, 2012

Facebook può essere visto in moltecipli maniere, c’è chi lo odia profondamente perché ricettacolo di bimbiminkia, chi lo vede inutile e un danno alla propria privacy, c’è chi gli va contro per puro anticonformismo.

Se utilizzato in maniera intelligente può regalare invece anche parecchie soddisfazioni in termini di condivisione, amicizie e altro; sicuramente è uno strumento molto forte per aumentare il contatto diretto con i “clienti” da parte delle società e i lettori da parte nostra, dal punto di vista puramente umano e da quello di marketing.

Purtroppo tutti questi ultimi buoni propositi si infrangono dinnanzi a politiche non proprio limpide di gestione, e dalla presenza oramai assodata di una miriade di siti che vendono “finti” fan, anche italiani con interessi simili alla propria attività, ma comunque non realmente interessati ad interagire e a rimanere nel lungo periodo, un chiaro specchietto per le allodole che si bevono la competizione di chi ce l’ha più lungo.

Vorrei fare un esempio che permette di esplicare ancora meglio questa “problematica”, prendiamo infatti l’andamento della Fan page di Multiplayer.it negli ultimi 30 giorni:

Tale andamento è regolare, circa 250/300 follower in più a settimana, con punte potenziali (in generale) di 1000 e passa quando facciamo iniziative divertenti o importanti come le chiavi per la beta di Guild Wars 2.

Prendiamo invece un altro esempio, dello stesso target:

L’andamento è del tutto innaturale, la maggior parte dei giorni c’è addirittura una perdita di fan, poi un boost sostanzioso e poi di nuovo una perdita, un comportamento che non mi è mai capitato di vedere in tanti anni che gestisco la nostra fan page.

Questi i dati numerici invece degli ultimi sette giorni, ancora più chiari:

Inutile dire che pur non avendo la certezza al 100%, mi sento abbastanza sicuro nell’affermare che più di qualcosa non quadra.

Sia ben chiaro che a me interessa il giusto giudicare o imporre la mia etica comportamentale, è differente perfino con i miei colleghi in base all’argomento trattato, sentivo semplicemente il dovere di fare chiarezza riguardo l’inutilità (o meglio, la falsità) di Facebook in termini di marketing.

Mi rendo altresì conto che è ultimamente sono un po’ più aspro sul mio blog, nel mio mondo ideale vorrei che tutti si dicessero le cose in faccia, senza paura di essere duri o toccare argomenti delicati. Qualcuno mi ha detto che questo non è sempre possibile e che il carattere delle persone è differente e riesce più o meno a gestire questo “impatto”. Va bene, però almeno posso essere libero di farlo io, poi se uno si chiarisce e accetta la critica si rimane amici anche meglio di prima, altrimenti amen, anche perché molto meglio così che mantenere rapporti di facciata, visto il tempo così limitato che abbiamo a disposizione.