La mia Alsazia (prima parte)

Pubblicatoil Apr 7, 2015

Complici una serie di concomitanze favorevoli (miglia da spendere più prezzi super-abbordabili) io e Manu abbiamo deciso di passare le vacanze lunghe pasquali in Alsazia, con base a Strasburgo. Abbiamo preso quindi un volo diretto Roma-Strasburgo, operato da Hop! per contro di Air France, e affittato una macchina per muoverci agilmente su un'estensione in linea d'aria di circa 100 km, all'interno della quale ci sono una quantità impressionante di cantine e vigneti, oltre che città semplicemente splendide. L'area Alsaziana, chiaramente influenzata dalla continua guerra per il possesso tra francesi e tedeschi, dispone di un'urbanizzazione eccezionale, con tutti i posti ben collegati da tram, treni, autostrade (senza pedaggio) e strade che attraversano chilometri di vigneti. Strasburgo è la città che forse mi ha eccitato di meno, ha un bel centro vivo e colorato, ma basta muoversi di qualche isolato per avere un panorama assolutamente nella norma e non proprio memorabile. Bella la parte con i canali, bellissima la cattedrale di Notre Dame, tante sale da te estremamente piacevoli nelle quali mangiare un dolce alsaziano.

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Tra Strasburgo e Colmar c'è la cosiddetta Strada del Vino: decine e decine di vigneti e cantine che producono i vini tipici di questa zona. A cadenza quasi regolare è possibile imbattersi in cittadine e paesi deliziosi, colorati e da cartolina, che spesso non disdegnano la presenza di enormi cattedrali gotiche a dominarli. I vini prodotti sono perlopiù bianchi e spumanti, come Riesling, Gewurztraminer, Pinot Blanc, Pinot Gris e Cremànt. Il Pinot Noir è in pratica l'unico a bacca rossa famoso, rimane consigliato per cibi non eccessivamente carichi e quello di queste zone mi ha fatto rivalutare non poco questo vino – meno astringente della versione nostrana – dopo averne bevuti alcuni di qualità sopraffina.
Tornando ai bianchi, il mio preferito in assoluto è il Riesling: l'ho provato come aperitivo, col pesce e formaggi del posto quali il Munster, e si è comportato in maniera egregia; inutile dire che ho incontrato sapori e odori differenti in base all'annata ed al tipo di vendemmia. Il Gewurztraminer è un vino che invece ha bisogno dal mio punto di vista degli abbinamenti col cibo, perché regge meno da solo…ne ho bevuti ad ogni modo alcuni di molto buoni, e il bottino finale è stato di quattro Pinot Noir (due biologici), tre Riesling, un Gewurztraminer e un Cremànt. Li ho imbarcati in una valigia imbottita per l'occasione, e per fortuna sono arrivati sani e salvi a destinazione.

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Per quanto riguarda la cucina Alsaziana, ci sono cose ottime come il foie gras, i formaggi locali, il tarte flambée e i dolci, assieme alle influenze rappresentate ad esempio da Cordon Bleu e Cotolette; le insalate, la carne e la varietà dei piatti mi sono piaciuti di meno, ma ovviamente la mia prova è stata limitata a soli tre giorni di pranzo e cena.
Dulcis in fundo Obernai, che merita assolutamente una visita, e Colmar, una fantastica città-bomboniera piena di strade che offrono scorci fantastici e case colorate, locali da visitare, viuzze di fianco ai canali e negozi di ogni genere. La vita notturna prevedibilmente è meno eccitante, con quasi tutto chiuso già a partire dalle 18-19.
Nella seconda parte condividerò tra le altre cose le impressioni sulle due città che forse mi sono piaciute maggiormente: Riquewhir e Ribeauvillé.

I commenti classici sono superati, se vuoi continuare la discussione scrivimi su Twitter: @Tanzen.

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