iMac “Lampada” nei giorni nostri

Pubblicatoil Lug 24, 2016

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Qualche tempo fa ho raccontato di come e perché ho scelto il mio primo Mac, ovvero un Powerbook G4 Alluminium.
Pochi mesi prima Apple aveva dismesso un computer fisso appartenente alla stessa famiglia di processori, che mi piaceva in maniera incredibile dal punto di vista estetico.
Si trattava dell'iMac G4 a forma di lampada, che aveva tutti i componenti hardware nella sua base semisferica dal colore bianco neve ed uno schermo piatto sostenuto da un braccio di metallo.
Dal mio punto di vista uno dei computer più belli mai creati in assoluto, che seppur durato pochi anni in quanto sostituito dalla versione G5 e poi dalla dovuta transizione verso i processori Intel, è stato in grado di stupire con diverse soluzioni avanti nel tempo, e componenti di alto profilo.
Ha rappresentato infatti il passaggio dalla Apple della mela e dei computer multicolore a quella più stilosa con il frutto del peccato grigio o bianco; è stato il testamento della rinascita della casa di Cupertino e del suo padre-padrone Steve Jobs; aveva soluzioni innovative come i già citati componenti hardware nella base, la presa d'aria verso l'alto e lo schermo piatto ad alta risoluzione, che per Jobs segnava di fatto la fine degli schermi CRT (anche se per un periodo successivo c'è stato l'eMac soprattutto in ambito educational).

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Un oggetto da collezionismo e mira giovanile, quindi, che ho deciso di accontentare acquistando un iMac G4 scelto da me e regalato da Manu.
Navigando su Ebay ne ho trovato uno da 17" top della gamma, con alcuni componenti aggiuntivi e ad un prezzo molto concorrenziale, 200 euro più 25 euro di dogana direttamente gestiti dal sito di aste, servizio che ho trovato decisamente comodo.
Il computer è arrivato in nove giorni ed in condizioni di tenuta ottime, ci ho subito "pasticciato" sopra e installato un po' di programmi, per vedere come regge l'internet e la produttività dei giorni nostri.

Prima le caratteristiche complete, però:

  • Modello: Apple iMac G4/1.25 17-Inch "FP" (USB 2.0)
  • Anno di inizio produzione: 2003
  • Anno di fine produzione: 2003
  • Base da 10.6" semisferica
  • Schermo piatto LCD TFT da 17", risoluzione 1440*900
  • Processore: PowerPC 7445 (G4) da 1.25 GHz
  • Ram: 2 GB
  • Scheda Grafica: GeForce FX 5200 Ultra con 64 MB di memoria
  • Hard Disk: Maxtor 5A320J0 da 320GB/5400 RPM
  • Lettore CD/DVD: 4x Superdrive PIONEER DVD-RW DVR-106D
  • Modem: 56k v.92
  • Scheda di Rete: Ethernet 10/100Base-T
  • Scheda Wi-Fi: AirPort Extreme 802.11 b/g
  • Porte di espansione: USB 2.0 (3), Firewire 400 (2), Usc
  • Peso: 10.4 kg
  • Consumo: 160 Watt
  • Accessori: Ice White Apple Pro Keyboard, Mouse, Speaker
  • Sistema Operativo installato: Mac OS X 10.5.8 Leopard (dismesso il 6 agosto del 2009)

Come si evince dall'ultima riga ho installato l'ultima versione di OS X compatibile con questo computer, che di fatto è stato supportato a livello software da Apple per i sei anni successivi. Alcune caratteristiche sono (quasi) attuali anche oggi perché erano avanti al tempo, appena accesso l'iMac si è collegato senza alcun problema alla mia rete Wi-Fi e cominciato a scaricare tutti gli aggiornamenti.
Il rendering dell'interfaccia è ancora buono e tutti gli eventuali tempi di attesa sono dovuti soprattutto al disco fisso, che volendo è possibile sostituire con uno più veloce o addirittura SSD. I due gigabyte di memoria aiutano e finanche la CPU non viene impiegata costantemente al 100% (stiamo parlando di un solo core) con troppi programmi in esecuzione, il sistema è reattivo in maniera non dissimile a tanti sistemi medio-bassi che ho avuto sotto mano negli ultimi tempi.
Lo schermo ha una risoluzione attuale e la sua resa è ancora discreta se comparata agli schermi non Retina, il sistema è poco rumoroso (si sente di più il disco fisso che le ventole) e tutto l'iMac sembra avere una qualità costruttiva eccellente.

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Molte applicazioni di oggi non sono più compatibili con processori PowerPC, ma cercando un po' ho trovato diverse soluzioni alternative o versioni precedenti per configurare un sistema in grado di garantire una produttività di base.
La prima applicazione che mi ha sorpreso è stata Dropbox, ancora aggiornata e che quindi garantisce la sincronizzazione dei file con il mio Mac attuale, poi ho installato Spotify 0.6.6 (2011) per ascoltare musica in streaming (ovviamente c'è iTunes per la propria libreria "fisica"); Transmission 2.22 (marzo 2011) per i Torrent, Alfred 0.9 (luglio 2011) come launcher di applicazioni e file, per le global hotkey, la gestione delle clipboard multiple e tanto altro; Cyberduck 4.2.1 (dicembre 2011) per l'accesso FTP; VLC 2.0.10 (2013) per vedere i video; Texmate 1.5.10 (2012) per scrivere testi anche in formato Markdown (Questo articolo l'ho scritto e impaginato proprio con l'iMac); non mancano poi le varie applicazioni di default ed Office 2008.
Il browser è la cosa che mi ha fatto "divertire" di più, ho provato infatti diverse versioni compilate per i processori PowerPC, fino a trovare in TenFourFox quella migliore: Safari 5 mi dava nel test Javascript Sunspider circa 6500 millisecondi, mentre questa fork di Firefox che ancora oggi viene aggiornata (!), la metà, garantendo uno scrolling "fluido" sia sul mio blog che su un sito complesso come Multiplayer.it.

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Il mio iMac del 2003

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Il mio Macbook Pro Retina del 2013

Di nuovo, se pensiamo che si tratta di un computer di 12 anni fa, il suo discreto funzionamento ancora oggi ha dell'eccezionale.
Anche se l'ho preso come oggetto di arredamento e mira giovanile da realizzare, sia ben chiaro.

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