Il mio primo tatuaggio

Pubblicatoil Ott 4, 2015

Dopo i primi 27 anni vissuti a Napoli, in realtà molto prima, ho cominciato a girare il Mondo in lungo e in largo, soprattutto per lavoro. Da 8 anni sono a Terni per Multiplayer.it, ma il legame con la mia città non si è modificato di una virgola e anzi si è rafforzato per la lontananza, mentre avevo la fortuna di abbracciare altre esperienze straordinarie ed entusiasmarmi per le cose belle che mi capitavano.
Ho sempre creduto fortemente che i panni sporchi – i problemi innegabili che attanagliano Napoli da sempre – vadano lavati in “famiglia” senza proclami o giudizi esterni a tavolino; che la mia città debba vivere fortemente di turismo, perché l’energia che trasmette, il patrimonio culturale, paesaggistico e culinario, hanno davvero pochi eguali in giro.
Napoli mi manca, eccome; in un mondo ideale ci tornerei a vivere – non è detto che possa accadere in futuro con un po’ di fortuna – ed anche per questo un paio di estati fa, ho pensato a come poter imprimere un legame più forte da affiancare ai ricordi e alle esperienze di ogni qual volta la visito.
Non mi piaceva particolarmente l’idea di bracciali o accessori specifici, anche perché mi stufo in fretta e li cambio regolarmente, mentre foto e affini rappresentano un ricordo importante, ma non sufficientemente intimo.
Ho pensato così ad un tatuaggio e mi sono confrontato con mio fratello Gabriele, più piccolo di nove anni: lui mi ha anticipato sul braccio sinistro finalizzando un disegno molto simile a quello che mi sono fatto io; l’idea era comunque di farne uno semplice, stilizzato, efficace ed estremamente personale, in un punto non da esibire regolarmente ma da apprezzare magari da solo o davanti allo specchio.

IMG_5490

IMG_5483

IMG_5663

IMG_5656

Il risultato è quello che si vede in foto, maturato dopo aver visto un po’ di cose in giro e con un composizione unica: una N che rappresenta la città e la squadra di calcio per la quale tifo, da cui partono il Vesuvio e il Golfo di Napoli stilizzati, per poi finire con due battiti che vanno idealmente verso il cuore.
Prima di decidermi ci ho messo due anni, quindi, proprio perché è il mio primo tatuaggio e volevo evitare di farne uno enorme o pacchiano; mi sono informato inoltre sulle conseguenze legate alla donazione di sangue, e non ce ne sono: dopo 4 mesi si può tornare a donare senza problemi, e nel mio caso specifico l’ho fatto un paio di giorni prima di applicare il tatuaggio, in modo tale da mantenere la cadenza che sto seguendo da anni a questa parte.

Se Facebook ti provoca l’orticaria, scrivimi su Twitter: @Tanzen.