Di Bloodborne e cattivi embarghi

Pubblicatoil Mar 24, 2015

Questa mattina è scaduto l'embargo per la recensione di Bloodborne: diversi siti italiani e stranieri hanno pubblicato l'articolo – alcuni senza voto in attesa dell'online – altri stanno temporeggiando, compreso il sottoscritto su Multiplayer.it.
Questo perché il gioco spedito da Sony è arrivato solamente giovedì pomeriggio, lasciando a disposizione soli quattro giorni compresa l'eventuale stesura della recensione: ipotesi dal mio punto di vista totalmente fuori discussione, visto che stiamo parlando di un titolo che va vissuto dalle 30 alle 50 ore per emettere un giudizio complessivo al di là del numeretto che accompagna il testo.
Sia ben chiaro, non sto assolutamente criticando chi ha deciso di giocarlo per 10-15 ore al giorno allo scopo di analizzarlo in toto e uscire in "tempo" con la recensione, ma ho deciso che nel mio caso non avrebbe avuto senso correre verso il completamento con l'ansia di non farcela comunque in tempo, magari saltando una moltitudine di attività secondarie e rovinando quel senso di scoperta e soddisfazione che da sempre ha contraddistinto questa saga di From Software, lo stesso che me ne ha fatto innamorare. Inizialmente ci ho anche provato, ma nel momento in cui ho notato che mi stavo semplicemente intossicando con questa sorta di speed-run verso l'embargo, ho deciso di desistere.

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Sia ben chiaro, questa scelta ovviamente non si tradurrà automaticamente in una recensione più chiara o scritta meglio di altre – anzi paradossalmente potrebbe accadere il contrario – di sicuro sarà scritta nella migliore maniera possibile per i nostri lettori, alla luce dei presupposti di cui sopra.
Mi rendo conto altresì che questa scelta giocoforza porterà ad accessi minori il giorno in cui verrà pubblicata, ma è il prezzo che ho/abbiamo deciso di pagare cercando di compensare con una diretta e una Sala Giochi non appena è stato possibile dall'embargo.
Proprio di embarghi e della loro indubbia utilità ho parlato in un post precedente, in questo caso però ci troviamo nel versante negativo, quello di un titolo spedito TROPPO tardi da Sony per la mole di contenuti che offre, e di un embargo semplicemente inutile che addirittura non ci ha permesso di annunciare l'arrivo del gioco, nonostante da parecchi giorni alcuni negozianti avessero rotto il day one e la stessa Dashboard di PlayStation offra da alcuni giorni trasmissioni in diretta di persone in possesso di Bloodborne.
Per fortuna non è sempre così, e nel computo totale, casi del genere sono meno frequenti di quelli positivi; alla stessa maniera però esprimo molta amarezza nel constatare l'incapacità di ovviare ancora a queste due problematiche che quando sono accadute nel corso di tanti anni, come detto saltuariamente, non ci hanno permesso di lavorare al meglio.

Ah, a me i day one di un titolo piacevano un botto, c'era quel senso di community per cui tutti compravano un gioco nello stesso momento, e condividevano le impressioni online e dal vivo. Adesso tutti questi bimbominkia che fanno addirittura gruppo per comprare i giochi giorni prima, non si possono proprio sentire né vedere.

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