Dall’Islanda con furore

Pubblicatoil Apr 19, 2012

Un paio di settimane fa ho avuto la fortuna di partecipare in esclusiva, su invito di Sony PlayStation, all’Eve Fan Fest 2012, e di aver potuto apprezzare alcune bellezze naturalistiche di uno dei posti più belli al mondo. Prima il dovere e poi il piacere comunque, l’Eve Fan Fest 2012 è una manifestazione che ha luogo ogni anno a Reyjkavik durante un arco di tre giorni, e che vede la partecipazione di giocatori e giornalisti provenienti dai posti più disparati. Tre giorni di tavole rotonde, conferenze, keynote ed informazioni sull’universo di Eve, che nei prossimi mesi si arricchirà di Dust 514. Quello che ci ha colpito maggiormente sono state l’estrema alchimia e “confidenza” che c’è tra i giocatori di questo MMO e i suoi sviluppatori, un rapporto diretto probabilmente unico nel campo videoludico all’interno del quale le due controparti si confrontano su qualsiasi aspetto, anche il più dettagliato, e dove i giocatori stessi hanno grandissima voce in capitolo. Il tutto con tanto di elezione del presidente del consiglio della galassia, richieste ufficiali e gestione dell’economia di gioco, che proprio per come è stato pensato è una sorta di sandbox nel quale sono i partecipanti a creare gli accadimenti al suo interno. Pensate che in seguito alla penultima espansione, con la quale gli sviluppatori avevano tentato di spostare l’attenzione anche su altri elementi oltre i velivoli spaziali, c’è stata una vera e propria rivolta sfociata in un comizio gigante all’interno sui server del titolo, con tanto di invasione nei vari canali di chat e forum. Insomma, Eve Online è legato a doppia mandata con i suoi giocatori in una maniera mai vista in altri MMO; attualmente gli abbonati attivi sono circa 400.000, un numero magari non paragonabile a quello trasbordante di WOW, ma comunque interessante e sempre in crescita fin dall’arrivo del gioco nei negozi, datato orami nel lontano 2003.

L’Islanda invece, un posto meraviglioso dal punto di vista paesaggistico, un’isola che per definizione offre scorci e cose da fare unici al mondo. La città di Reyjkavik è quella più popolosa con circa 120.000 abitanti, che le permettono di avere una densità piuttosto bassa. Per ovvi motivi si estende in orizzontale con pochi palazzi che spiccano, può contare su una fascia costiera che fa sempre la sua bella figura avendo montagne innevate come sfondo e viene dominata dalla chiesa di Hallgrímskirkja, che tra le altre cose offre uno scorcio a 360 gradi piuttosto suggestivo su case confezionate come giocattoli e su tetti colorati che spezzano il grigiore di questo periodo dell’anno, rafforzato dalla mancanza di foglie sugli alberi. C’è chi dice che le donne islandesi siano le più belle del mondo…a parte che ad esserlo sono le italiane (opportunismo detected), agli islandesi piace tanto la vita notturna, tanto che la città alle quattro del mattino sembra essere identica a quando è giorno, magari con qualche filino di alcool in più nelle vene per sfidare il vento e il super freddo, s’intende. Ad ogni modo tra i vari appuntamenti, interviste e voli prenotati “ad capocchiam” (nota espressione latina) da parte di CCP, siamo riusciti a prendere parte a due esperienze turistiche assolutamente straordinarie. La prima è stata dirigerci verso la Northen Light, alla ricerca dell’Aurora Astrale. Un punto situato a nord di Reyjkavik nel bel mezzo del nulla, con un cielo chiarissimo e stellato, laghi e montagne in lontananza e già di per se bellissimo. La Quest non è cominciata però nel migliore dei modi, siamo stati infatti quasi cinque ore al freddo e al gelo in attesa di una manifestazione, mentre altri turisti probabilmente in preda alle allucinazioni o già brilli affermavano di vedere una striscia colorata attraversare il cielo, in controluce a novanta gradi e testa in giù.

Gli unici a godere erano quelli in possesso di una fotocamera reflex, che grazie ad aperture anche di 4 minuti riuscivano a catturare colori invisibili ad occhio nudo e già pregustavano una vendita postuma con arricchimento del proprio portfolio. Quando tutto sembrava oramai perduto ed eravamo sulla via del ritorno, il miracolo è avvenuto, ci siamo fermati sulla strada e abbiamo assistito ad un’Aurora Astrale incredibile, bellissima, emozionante; uno spettacolo che rimarrà per sempre impresso nella nostra mente. Abbiamo anche capito che la manifestazione di un evento del genere è una questione di fede e speranza, che se profonde vengono esaudite quando meno te lo aspetti :) La seconda tappa è avvenuta l’indomani al Blue Lagoon, SPA geotermale all’aperto che si trova a circa quaranta minuti dal centro della capitale islandese. In questo breve viaggio verso la SPA abbiamo apprezzato il cambiare continuo del paesaggio, dal mare a laghetti di un blu a tinte piene, dal cielo che sembra toccare maggiormente la superficie alle rocce di natura vulcanica cosparse di verde, senza contare la neve a macchie. Inutile dire che immergersi all’aperto in un acqua termale e bianca, mentre fa un freddo incredibile, è esperienza importante, surrogata da un vento fortissimo a creare piccole onde anche a mezz’aria. Per rendere l’idea, avete presente quando in Journey (così parliamo un altro po’ di videogiochi ;)) il vento creava una sorta di dune che ondeggiavano? Qui succedeva la stessa cosa, ma con l’acqua.

Ecco invece il video generale del coverage, giusto per aumentare il tasso di rosicamento :D