Come registro il mio Podcast

Pubblicatoil Ott 29, 2017

Il prossimo Podcast che registrerò sarà il numero 50, da quando sette mesi fa ho deciso di far (ri)partire questo hobby per esprimere in maniera snella e diretta il pensiero su alcuni argomenti che mi sta a cuore condividere.
Fin dall’inizio ho optato per una formula snella sotto forma di puntate audio di massimo 10-20 minuti, che si è rivelata essere quella migliore sia per gli ascoltatori – diverse centinaia per ciascuna – sia per il tempo richiesto di realizzazione, la cosa più importante per mantenere una cadenza sostenuta.

Non escludo una versione video in futuro, soprattutto se dovessi innestarla in qualche progetto lavorativo; ad ogni modo volevo condividere gli strumenti che utilizzo per creare un episodio, per i semplici curiosi e per quelli che magari vogliono intraprendere un percorso similare.

Partiamo dall’hardware, composto unicamente da un Audio Technica ATR-2100USB acquistato su suggerimento di dokfranco di Digitalia dagli Stati Uniti. 51$ più 24$ di dogana e spedizione: rapporto qualità/prezzo eccellente, funziona mediante connessione USB oppure XLR, anche con adattatore per 3.5mm senza necessità di amplificazione.
Dopo averlo rivestito da una una semplicissima spugna da microfono la mia voce risulta piena e pulita, anche senza postazione fissa. L’ho utilizzato inoltre con la mia macchina bridge e con iPhone mediante adattatore: stessi ottimi risultati.

Per TanzCast! collego questo microfono al mio Macbook Pro mediante presa USB, registrando in MP3 a 320kbs Stereo con l’applicazione Audio Hijack: costa 49$ ed ha una stabilità ed opzioni di registrazione fantastiche, se vogliamo eccessive per le mie esigenze. Esistono nel caso alternative gratuite su macOS come ad esempio Quick Time Player, Garage Band o Audacity, quest’ultimo disponibile anche per Windows e Linux.

Alcuni di questi software permettono un editing più avanzato per aggiungere ad esempio una sigla oppure eliminare i tempi morti; nel mio caso la registrazione avviene in un’unica soluzione senza aggiunte musicali o correzioni, proprio per favorire una realizzazione veloce e una chiacchierata naturale.

Rimane la creazione dell’artwork, quadrato, che avviene mediante Pixelmator; ovviamente va bene qualsiasi programma di grafica di cui si ha minima padronanza.

Per quanto riguarda la pubblicazione, infine, ho scelto la piattaforma Soundcloud, utilizzata dai veri artisti come vetrina per i propri album.
Costa 9 euro mensili dopo le prime sei ore, non è ovviamente l’unica soluzione e nel caso in cui si disponga di uno spazio web si possono caricare i file registrati e poi creare un RSS per i servizi che fattivamente permettono l’ascolto dei Podcast.

Utilizzo Soundcloud per una svariata serie di motivi: offre l’ascolto sul web e l’embed degli episodi su un sito esterno, permettendo quindi di condividerli nei post del mio blog; crea inoltre in automatico un feed RSS da dare in pasto ad iTunes e alle altre directory senza dover fare nulla di particolare, anzi aggiornando in automatico la lista e le descrizioni ad ogni nuovo episodio.

Questo è quanto, di seguito tutte le maniere con le quali è possibile ascoltare il mio podcast, oltre ovviamente al mio blog!