Alla (ri)scoperta del mio territorio

Pubblicatoil Ago 19, 2017

In un post su Facebook vi ho raccontato come dal 1987 trascorro l’estate a Baia Felice, piccolo villaggio che si trova sul litorale tirreno affiancato dalla più famosa Baia Domitia, fino a mete quali Gaeta e Sperlonga.

Per la maggior parte del tempo ho vissuto questo pezzetto della mia estate tra relax, spiaggia e uscite serali con gli amici, negli ultimi anni ho cominciato invece a rendermi conto che anche qui attorno c’è un patrimonio culturale ed enogastronomico non indifferente, che ha reso la mia permanenza più piacevole ed “esplorativa” rispetto a quanto fatto in passato.

In queste zone viene prodotto, tra gli altri, il Falerno del Massico, uno dei vini più antichi della storia italiana, secondo alcuni studi la prima vera DOC creata dai romani oltre 2000 anni fa. È anche l’unica tipologia di vino che dispone di due disciplinari nella vinificazione in rosso, poiché può essere ricavato da Aglianico e Piedirosso oppure Primitivo e Aglianico; pensate che ho trovato alcune bottiglie in un ristorante giapponese durante la mia ultima visita in Sol Levante.

Nella giornata di ieri, ad ogni modo, abbiamo visitato l’azienda agricola Volpara, che si trova a pochi passi da Sessa Aurunca. La vista dai vitigni è meravigliosa, sul golfo di Gaeta e le isole, la cantina fa un ottimo vino improntato sulla qualità, con una bellissima caverna di degustazione che ospita le botti per l’invecchiamento del Tuoro Riserva, il fiore all’occhiello della produzione.

Alcune ore piacevoli in compagnia di Alberto Martucci, nipote del proprietario che tra le altre ho scoperto conoscere me e Multiplayer.it: ci ha raccontato la storia dell’azienda e del suo vino, ha tante idee che verranno concretizzate nei prossimi anni, confermando come i ragazzi giovani rappresentano il futuro della riscoperta del vino di qualità e del turismo enogastronomico anche nel Bel Paese!